Il 10 marzo 2022 il ministro degli Esteri russo, Sergeï Lavrov, ha affermato che l’ospedale pediatrico di Mariupol non era operativo al momento del bombardamento russo.
Il Reggimento Azov (neonazista) l’aveva infatti occupato dopo averne espulso pazienti e personale. Il bilancio diffuso delle perdite umane non è che una grossolana manipolazione.
L’Ucraina si è tirata ancora una volta la zappa sui piedi dato che tre giorni prima la Russia aveva informato dell’occupazione le Nazioni Unite.
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