• A dicembre 2023 l’ex presidente Evo Morales ha denunciato un «piano nero» per eliminare i leader del suo partito, Andronica Rodriguez, Leonardo Loza e Gualberto Arispe.
• Contro Morales è stata riaperta un’inchiesta del 2015, chiusa nel 2020, per «stupro, traffico e tratta di esseri umani»; contro di lui sono state aperte altre sei inchieste per vari motivi.
• Dal 14 ottobre i sostenitori di Morales bloccano le principali strade del Paese per protestare contro la «persecuzione giudiziaria» di cui è vittima il loro leader, ma anche contro la gestione da parte del governo della crisi in cui il Paese è sprofondato.
• Il 26 ottobre il presidente Arce ha rinnovato l’intero alto comando militare.
• Il 27 ottobre Morales è stato vittima di un attentato mentre viaggiava nella regione del Chapare, nel centro del Paese. Il veicolo su cui viaggiava e quello della scorta sono stati crivellati da 14 proiettili; il suo autista è stato ferito. Morales fu oggetto di tentativi di assassinio anche nel 2009 e durante il colpo di Stato del 2019.
Morales ha dichiarato: «La vettura con cui sono arrivato è stata colpita da 14 proiettili. Sono rimasto sorpreso. Per fortuna siamo ancora vivi […]. Sono stati uomini incappucciati a sparare […]. Era tutto pianificato, lo scopo era uccidere Evo […]. [Il presidente] Luis Arce ha distrutto la Bolivia e ora vuole eliminare in nostro movimento mettendo fine alla vita di Evo. Vedremo come prepararci […]. È in corso uno stato d’assedio».
• Gli assalitori hanno usato elicotteri militari e si sono ritirati nella caserma della 9^ Divisione.
• Il ministro degli Interni Eduardo Castillo ha smentito questa versione, sostenendo che si è trattato di una «messinscena» di Morales. Durante una conferenza stampa ha spiegato che l’incidente è avvenuto durante un controllo stradale, predisposto nel quadro della lotta al narcotraffico nel Chapare. Il viceministro della Sicurezza Roberto Rios ha suggerito l’ipotesi che Morales si sia «auto-inflitto» l’attentato.
• Morales ha ammesso che la sua auto e il veicolo di scorta appartengono al Venezuela. Ha dichiarato: «Non lascerò la Bolivia, sono con il mio popolo; io e il popolo affronteremo e sconfiggeremo un governo corrotto, un governo di narcos».
• Gli avvocati di Morales si sono rivolti alla Commissione interamericana per i diritti umani.
• Il presidente Arce sta valutando la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza.
☞ Negli ultimi quattro anni la sinistra latino-americana si è divisa e si è gradualmente allineata alla sinistra nordamericana ed europea. sta abbandonando la difesa dei proletari per quella delle minoranze. In Ecuador, il presidente Lenin Moreno ha voltato le spalle al predecessore, Rafael Correa, per allinearsi a Washington e perseguire politiche neoliberiste. In Perù il presidente Pedro Castillo è stato rovesciato e imprigionato, per essere sostituito dalla sua ex ministra dello Sviluppo, Dina Douarte, ora alleata con la destra.
Questo articolo è l’editoriale del numero 106 di Voltaire, actualité internationale, una newsletter disponibile solo in francese, inglese, spagnolo e tedesco.
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