Il presidente rieletto Donald Trump non è più l’uomo inesperto del primo mandato. Dopo aver fatto esperienza di come funzionano gli Stati Uniti, per il secondo mandato si avvarrà di una squadra di fedelissimi. Vuole infatti nominare nella sua amministrazione solo personalità leali al MAGA (Make America great again!), cioè che lo hanno sostenuto nella contestazione delle presidenziali del 2020.

Il suo gabinetto alla Casa Bianca sarà composto dalle persone che formavano il suo staff di campagna elettorale.

1) Il suo governo dovrebbe essere innanzitutto incaricato di espellere dall’amministrazione i generali che furono coinvolti nel «governo di continuità» (istituito per decreto presidenziale), cioè nello Stato profondo (Deep State); il governo dovrà inoltre epurare i servizi di Sicurezza nazionale delle persone coinvolte nella falsa dichiarazione secondo cui il caso del computer di Hunter Biden non sarebbe che disinformazione russa.

2) Il suo secondo obiettivo sarà, nella tradizione del presidente Andrew Jackson, ridurre il più possibile le prerogative dello Stato federale a vantaggio degli Stati federati: una rivincita dei sudisti sui nordisti, o meglio di Thomas Jefferson su Alexander Hamilton. Ciò significa che le forze armate dovranno essere riorientate verso la difesa del territorio statunitense, a scapito dell’“imperialismo americano”.

3) Il suo terzo obiettivo dovrebbe essere condurre una guerra economica contro la Cina, ponendo fine ai conflitti in Ucraina e, forse, in Medio Oriente. Questo secondo punto sarà particolarmente difficile, dato il numero di cristiani sionisti che lo circondano.

Questo articolo è l’editoriale del numero 108 di Voltaire, actualité internationale, una newsletter disponibile solo in francese, inglese, spagnolo e tedesco.

Traduzione
Rachele Marmetti