La decisione statunitense di sospendere gli aiuti militari e finanziari all’Egitto, a seguito del colpo di Stato del Generale al-Sisi, deve essere interpretata come applicazione della legge che vieta il sostegno ai regimi andati al potere violando la Costituzione, o come conseguenza dell’indebolimento economico di Washington? Questa è la domanda posta da Thierry Meyssan nelle nostre pagine [1]. Se la seconda ipotesi è corretta, allora l’interruzione dei sussidi statunitensi è paragonabile a quella dei sussidi sovietici ai loro alleati, facendo crollare il muro di Berlino, l’URSS e trionfare gli Stati Uniti.
Inoltre, la nave ammiraglia della flotta russa nel Mediterraneo, l’incrociatore Varjag, è ancorata dall’11 novembre 2013 ad Alessandria. » la prima nave da guerra russa a sostare in Egitto dalla caduta dell’Unione Sovietica. Il 13 e 14 novembre, una delegazione di alto livello russa, guidata dai ministri degli Esteri e della Difesa, visiterà Cairo per negoziare la vendita, senza alcuna limitazione, di armi moderne. Di nuovo, è una prima volta per la nuova Russia. Secondo RIA Novosti, l’Egitto prevede di acquistarne per 4 miliardi di dollari, compreso materiale che Washington ha rifiutato di fornirgli. Da parte sua, la stampa israeliana cerca di minimizzare l’evento affermando che il ravvicinamento Mosca-Cairo è sponsorizzato dall’Arabia Saudita.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
[1] "Verso un mondo senza gli Stati Uniti", Thierry Meyssan, al-Watan (Siria), Rete Voltaire, 15 ottobre 2013.
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