Mentre Ankara, sotto pressione di Washington, ha rinunciato ad attaccare i kurdi del YPG in Siria [1], ha affidato 6 prigionieri feriti kurdi siriani ad Al-Qaïda (Fronte al-Nosra), così ha indicato il portavoce del YPG. Si tratta di Ahmed Şêrko, Omer Qadir, Rêber Seyho, Ehmed Helûm, Cemal Ehmed e di Beşîr Mihemed.
Dovrebbero essere giustiziati dalla stessa organizzazione terrorista.
Ufficialmente, la Turchia, non intrattiene relazioni con Al-Qaïda, ma:
– la Giustizia turca ha stabilito che il presidente Erdoğan, quando era Primo Ministro, ha ricevuto numerose volte il banchiere dell’organizzazione terrorista, nonostante fosse ricercato dalle Nazioni Unite [2].
– l’ambasciatore Bachar el-Jafaari, rappresentante permanente della Siria all’ONU, ha trasmesso, il 14 luglio 2014, al Consiglio di Sicurezza, una lettera dell’Esercito Libero Siriano che mostra come abbia ricevuto da Francia e Turchia, munizioni da consegnare ad Al-Qaïda. L’ambasciatore turco era assente, ma quello francese che era presente, non ha contestato l’autenticità del documento [3].
[1] “Washington vieta ad Ankara di attaccare i Kurdi della Siria”, Traduzione Federico Vasapolli, Rete Voltaire, 13 agosto 2015.
[2] «Erdoğan ha ricevuto segretamente il banchiere di al-Qaida», Rete Voltaire Internazionale, 2 gennaio 2014.
[3] « Résolution 2165 et débats (aide humanitaire en Syrie) », Réseau Voltaire, 14 juillet 2014.
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