Una vivace polemica è sorta a proposito della conferenza informativa che l’ufficio del direttore nazionale dell’Intelligence ha tenuto con il candidato repubblicano Donald Trump.
Contrariamente alla tradizione, Donald Trump ha parlato pubblicamente di questo incontro, sottolineando come, dal linguaggio corporale dei suoi interlocutori, abbia potuto dedurre che costoro non vengono abitualmente ascoltati con la dovuta attenzione dal presidente Barack Obama.
Trump non ha rivelato il contenuto degli interventi. Ciononostante, le sue osservazioni hanno sollevato una tempesta nel mondo dell’Intelligence, che si mostra preoccupato della politicizzazione del briefing.
Da quanto trapelato dall’ufficio del direttore dell’Intelligence si è appreso che l’équipe che accompagnava Donald Trump è sembrata divisa. Il consigliere militare di Trump, ex direttore della DIA, Michael T. Flynn, avrebbe interrotto numerosissime volte la relazione con domande. Il governatore del New Jersey, Chris Christie, gli avrebbe dapprima toccato il braccio per segnalargli di non sollevare troppi problemi, poi, di fronte alla sua insistenza, gli avrebbe chiesto di abbassare il tono, prima di lanciargli un «finiscila qui!».
Peraltro, Michael T. Flynn ha pubblicato una lettera aperta di 88 generali e ammiragli in pensione che lanciano un appello a sostegno di Donald Trump [1].
[1] “Open Letter From Military Leaders Supporting Donald Trump”, Voltaire Network, 9 settembre 2016.
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