Lo YPG si presenta come un’organizzazione politica siriana legata al PKK turco. Tuttavia la maggioranza dei suoi dirigenti non sono siriani, bensì turchi, il che fa pensare che lo YPG sia la branca siriana del PKK.

Durante la guerra fredda il PKK era un partito rivoluzionario, legato all’Unione Sovietica. Ha condotto una lotta armata contro la dittatura turca affinché venisse riconosciuta la cultura kurda. Dopo l’arresto nel 1999 del suo capo, Abdullah Öcalan, il PKK si è progressivamente disgregato.
Secondo l’ex capo di stato-maggiore turco, generale İlker Başbuğ, il PKK è stato in seguito infiltrato dagli Stati Uniti, che ne hanno trasferito la sede in Danimarca. Il partito ha quindi cambiato completamente dottrina: ha abbandonato il marxismo-leninismo per abbracciare l’anarchia di Murray Bookchin. La sede del rinnovato PKK è tornata clandestinamente in Turchia.

Il PKK è progressivamente andato alla deriva. Dalle azioni contro lo Stato turco durante la guerra fredda, nel XXI secolo è passato ad attentati contro civili, trasformandosi in una semplice organizzazione terrorista.

Lo YPG è stato creato dagli Stati Uniti nel 2011, nel contesto della guerra contro la Siria, per rovesciare la Repubblica Araba Siriana. Francia e Germania l’hanno sostenuto sin dalla fondazione, con l’obiettivo di creare uno Stato kurdo sulle terre assire e arabe, conformemente al progetto di Léon Blum e di Chaim Weizman del 1936.

Il PKK è considerato organizzazione terrorista da Australia, Canada, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Unione Europea e Turchia (ossia dalla NATO e dai “Cinque occhi”). Classificazione che dopo lo smembramento dell’URSS non è cambiata.
Da un punto di vista logico, anche lo YPG dovrebbe essere considerato terrorista. Ma nessuno lo fa, eccetto la Turchia.

Traduzione
Rachele Marmetti