Secondo Middle East Eye, il principe regnante di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed, ha deciso di sostenere la liberazione del governatorato di Idlib (Siria), occupato dagli jihadisti e dall’esercito turco [1], e ha offerto 3 miliardi di dollari a sostegno delle forze armate siriane.

La Russia ha utilizzato la Turchia per organizzare il ripiegamento degli jihadisti a Idlib e ha conseguito i propri obiettivi strategici con la liberazione di Damasco e di Aleppo, nonché con il potenziamento della base militare marittima di Tartus.

A gennaio e febbraio la Turchia ha trasferito oltre 5 mila jihadisti da Idlib per combattere gli Emirati in Libia.

Il 5 marzo Russia e Turchia hanno firmato un accordo di cessate-il-fuoco. Mai applicato, per cui la Siria, sostenuta dagli Emirati, ha continuato le operazioni per liberare Idlib. Poi è stata richiamata al rispetto del cessate-il-fuoco dal ministro della Difesa russo, Sergueï Choïgu, recatosi appositamente a Damasco il 23 marzo per incontrare il presidente al-Assad.

Poiché gli Emirati hanno già versato due rate di 250 milioni di dollari l’una, il 27 marzo il principe Mohammed bin Zayed ha telefonato al presidente siriano per comunicargli il consenso all’utilizzo del denaro per combattere il coronavirus, invece che per estromettere i turchi dalla Siria.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1Mohammed bin Zayed pushed Assad to break Idlib ceasefire”, David Hearst, Middle East Eye, April 8, 2020.