Un incidente aspro al Parlamento turco ha opposto il primo ministro, Recep Tayyip Erdogan, al leader del Partito del Popolo Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP) Kemal Kiliçdaroglu sul massacro di Dersim.
Nel 1937, i kemalisti soppressero nel sangue la rivolta dei curdi alawiti nella provincia di Dersim (rinominata Tunceli). Secondo un libro del defunto Necip Fazil Kisakürek, brandito dal Primo Ministro, 13.806 civili furono giustiziati durante il massacro, e oltre 70.000 altri morirono durante varie operazioni di repressione.
In definitiva, la direzione regionale del CHP ha anch’essa chiesto scusa, ma la dirigenza nazionale ha accusato Erdogan di preparare la partizione del paese. Il CHP è la continuazione del partito kemalista responsabile della repressione.
Da parte sua, il partito curdo della democrazia e della pace, ha chiesto che l’Aeroporto Sabiha Gokcen di Istanbul sia rinominato Seyyid Riza.
Figlia di Ataturk, Sabiha Gökçen era un pilota e aveva partecipato al bombardamento di Dersim. Seyyid Riza, invece, era il leader della ribellione.
Il riconoscimento del massacro di Dersim segue un ampio giro di vite, in cui la polizia turca ha arrestato una cinquantina di leader kurdi.
Reagendo al nuovo giro di vite, il Vice Presidente del partito curdo della democrazia e della pace, Coltane Kachanak ha detto che "Erdogan pagherà un prezzo pesante, e la sua fine sarà simile a quella del presidente egiziano Hosni Mubarak."
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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