Cina, Russia e Venezuela hanno reagito prontamente alla proposta di risoluzione sulla Siria, presentata dalla Nuova Zelanda e sostenuta da Spagna ed Egitto [1].
La proposta, che prevede un cessate-il-fuoco immediato, ignora due questioni che da cinque anni monopolizzano le discussioni al Consiglio di sicurezza dell’ONU:
– Il sostegno di alcuni Stati (Arabia saudita, Stati Uniti, Francia, Qatar, Regno Unito e Turchia) agli jihadisti, in violazione di numerose risoluzioni del Consiglio.
– Il ritiro degli Jihadisti da Aleppo est.
La Nuova Zelanda ha depositato la proposta mentre il suo primo ministro presentava le dimissioni. Pare che il testo sia stato in realtà redatto e imposto dal Regno Unito, la cui regina è sovrana anche della Nuova Zelanda. Questa vicenda non può non ricordare le dimissioni nel 1975 del primo ministro australiano, Gough Whitlam. Contrario alla base dell’US National Security Agency a Pine Gap, Whitlam aveva in progetto di chiuderla. La regina Elisabetta lo costrinse alle dimissioni per preservare l’accordo dei “Cinque occhi” [2].
Il rappresentante russo, Vitaly Churkin, ha osservato che, ogni volta che si è vicini a un accordo tra il segretario di stato statunitense e il suo omologo russo, a New York si escogita una manovra per farlo fallire; quest’osservazione era rivolta direttamente al numero due dell’ONU, Jeffrey Feltman (ex vicesegretario di Stato degli USA).
Il rappresentante del Regno Unito, Matthew Rycroft, ha accusato la Cina di essersi unita alla Russia per solidarietà con il presidente Bachar el-Assad, «a causa della fiducia posta in un despota che si è rivoltato contro il suo popolo». Ciò ha sollevato la collera del rappresentante cinese, Liu Jieyi, che ha reagito denunciando, da parte del Regno Unito, un “avvelenamento” sistematico delle discussioni e la volontà di sabotare gli accordi Kerry-Lavrov.
Si tratta del quinto veto della Cina sulla questione siriana e del sesto della Russia. Anche il Venezuela ha votato contro. Per la prima volta, nel Consiglio di sicurezza Russia e Cina hanno accusato con parole velate il Regno Unito e il numero due dell’ONU, Jeffrey Feltman, di sabotare da lunga data il lavoro del dipartimento degli Stati Uniti [3]
[1] “Egypt, Spain, New Zealand draft resolution on Syria, Aleppo (vetoed)”, Voltaire Network, 5 December 2016.
[2] La base di Pine Gap, inaugurata negli anni Sessanta con 400 uomini e che oggi ne ospita circa 1.000, è uno dei capisaldi del sistema di spionaggio Echelon. Capta ed elabora i segnali dei satelliti americani che vigilano la porzione di globo in cui si trovano anche la Cina e buona parte della Russia. Ndt
[3] “Due spine nel fianco di Obama”, “La Germania e l’ONU contro la Siria”, di Thierry Meyssan, Traduzione Matzu Yagi, Megachip-Globalist (Italia) , Al-Watan (Siria) , Rete Voltaire, 31 agosto 2015 & 28 gennaio 2016.
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