Ricevendo il ministro libanese degli Esteri e degli Immigrati, Gibran Bassil, il ministro degli Esteri russo, Sergüei Lavrov, ha sollevato ancora una volta il velo sul reale funzionamento delle Nazioni Unite [1].
Secondo la Carta dell’ONU, il fine dell’Organizzazione è dirimere pacificamente i conflitti tra le nazioni. Tuttavia, da luglio 2012 il potere effettivo non è esercitato dal segretario generale, ma bensì dal “numero 2”: il capo degli Affari politici, Jeffrey Feltman.
Fuori da ogni controllo, Feltman utilizza gli strumenti dell’ONU per mantenere la guerra in tutto il Medio Oriente Allargato.
In una conferenza stampa tenuta a Mosca con l’omologo libanese, Lavrov ha rivelato che, preoccupato perché l’Unesco non partecipa, nonostante gli impegni presi, al restauro di Palmira, ha scoperto che Feltman ha vietato all’agenzia dell’ONU di adempiere al proprio compito.
È infatti emerso che, a ottobre 2016, Feltman inviò a tutte le agenzie e a tutti i servizi dell’Organizzazione una direttiva segreta in cui vietava loro di prendere parte a qualunque iniziativa che potesse contribuire a risollevare l’economia siriana. Il Consiglio di Sicurezza non ne fu informato.
Ex ambasciatore USA a Beirut, poi vicario di Hillary Clinton per il Medio Oriente Allargato, già nel 2012 Feltman, subito dopo aver assunto l’incarico alle Nazioni Unite, redasse un piano di capitolazione totale e incondizionata della Repubblica Araba Siriana [2], sulla cui base fece fallire tutti i negoziati di pace, sia che fossero guidati da Kofi Annan, da Lakhdar Brahimi o da Stefan de Mistura.
Lavrov ha riferito di aver contattato l’attuale segretario dell’ONU, Antonio Guterres, chiedendogli di chiarire la situazione.
È la prima volta che la Russia esprime pubblicamente dubbi sull’effettiva autorità che il segretario generale dell’ONU esercita sui servizi della struttura che è deputato dirigere.
Nella sede di New York, il portavoce dell’Organizzazione, Stephane Dujarric, ha dichiarato all’agenzia Tass che, per il momento, l’ONU si concentra nella ricerca di una «soluzione politica» in Siria [3].
Nella stessa conferenza stampa Lavrov ha anche rivelato che gli attacchi nelle zone liberate del sud della Siria sono opera di combattenti basati nel campo di rifugiati di Ruka, protetto dalle forze USA della base illegale di Al-Tanf, al confine con la Giordania, inaccessibile agli osservatori internazionali.
[1] “Sergey Lavrov news conference with Gebran Bassil”, by Sergey Lavrov, Voltaire Network, 20 August 2018.
[2] “La Germania e l’ONU contro la Siria”, di Thierry Meyssan, Traduzione Matzu Yagi, Megachip-Globalist (Italia) , Al-Watan (Siria) , Rete Voltaire, 28 gennaio 2016.
[3] “UN says focused on political process in Syria rather than on reconstruction”, Tass, August 20, 2018.
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