Da oltre 30 ore, 18 delle 23 province venezuelane sono prive di elettricità. Il guasto è iniziato a Caracas e si è propagato al resto del Paese.
Almeno 79 persone sarebbero morte a causa del blackout, tra cui dei neonati negli ospedali.
Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Juan Guaidó, ha subito accusato Nicolas Maduro di aver lasciato andare in rovina il sistema elettrico e di aver sottratto i fondi pubblici destinati alla sua manutenzione. L’ha anche accusato di assassinare bambini.
Dopo diverse ore le autorità sono riuscite a stabilire la causa del guasto: un attacco informatico. Il ministro dell’Informazione, Jorge Rodriguez, ha accusato il senatore statunitense Marco Rubio di essere stato a conoscenza del sabotaggio sin dall’inizio, come proverebbe una sua dichiarazione.
Marco Rubio ha fatto un parallelo tra il ministro Rodriguez e il ministro dell’Informazione del presidente iracheno Saddam Hussein, Muhammad Saeed al-Sahhaf (il “Bagdad boy”), che fieramente parlava in televisione solo pochi minuti prima della distruzione della capitale sotto le bombe USA e della caduta del regime.
Il sabotaggio è tradizionalmente uno dei mezzi preferiti dalla CIA. All’inizio lo usava contro l’URSS, ora lo pratica in tutti i teatri delle operazioni (Libia, Siria, Venezuela, Yemen). La distruzione delle reti elettriche è ritenuta un’arma particolarmente efficace perché colpisce profondamente il morale delle popolazioni.
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