L’Azerbaigian si appoggia su membri dei servizi segreti di Paesi dell’ex Patto di Varsavia ora della NATO per mobilitare la stampa internazionale contro l’Armenia.
Il 30 settembre 2020 è stato fondato a Baku il Nizami Ganjavi International Center, dal nome del celebre poeta turco-persiano del XII secolo. Fanno parte del suo consiglio di amministrazione molte personalità politiche del Caucaso, dei Balcani, dell’Europa Orientale e dei Paesi Baltici. Il Centro è stato cofinanziato dall’Azerbaigian e dalla compagnia Exxon-Mobil.
Sulla rivista del Ganjavi Center di aprile 2020 Robert Cekuta, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Baku (2015-18), ha scritto che è arrivato il momento per Washington d’impegnarsi nel Karabakh [1].
Dall’inizio della guerra contro l’Artsakh, il Nizami Ganjavi International Center, co-diretto dall’egiziano Ismail Serageldin e dalla lettone Vaira Vīķe-Freiberga, moltiplica sulla stampa internazionale gli interventi e gli articoli di opinione dei propri membri a favore dell’Azerbaigian.
Questa potente lobby dimostra che la NATO sostiene sottobanco il «Popolo a due Stati» (Turchia e Azerbaigian).
[1] “Time for more active U.S. engagement on Nagorno-Karabagh”, Robert Cekuta, Global Policy Analysis, April 2020.
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