Energoatom, la Compagnia nazionale di produzione di energia nucleare dell’Ucraina, ha ammesso, per voce del presidente Petro Kotin, che l’Ucraina ha immagazzinato illegalmente uranio altamente arricchito per fini militari fino al 2012, quando gli stock sono stati trasferiti in Russia con l’aiuto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA). Finora la autorità ucraine avevano sostenuto di aver riconsegnato alla Russia tutte le giacenze al momento dell’indipendenza, nel 1991.
Già all’inizio dell’operazione militare russa contro i neonazisti in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le truppe russe occupavano la vecchia centrale nucleare di Chernobyl e avevano bombardato quella di Zaporijjia (foto).
L’esercito russo ha smentito. Entrate in Ucraina dalla Bielorussia, diverse unità russe sono effettivamente passate da Chernobyl, centrale in rovina di nessun interesse strategico. Non l’hanno occupata, l’hanno messa in sicurezza. L’esercito russo non ha bombardato la centrale civile di Zaporijjia: la occupava già da due giorni quando forze speciali ucraine hanno provocato un incidente in un laboratorio, non nella centrale. Attualmente l’esercito russo occupa le 15 centrali nucleari civili ucraine. Non ha mai tagliato l’elettricità, ma vigila per impedire ai neonazisti ucraini di sabotare queste strutture sensibili.
Il presidente Zelensky, che ha inglobato nelle forze armate ucraine unità neonaziste, prima della guerra ha parlato dell’intenzione del Paese di dotarsi di armi nucleari.
L’Ucraina è firmataria del Trattato di non-proliferazione di armi nucleari (TNP).
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