Il presidente Volodymyr Zelensky è negli Stati Uniti; verrà ricevuto alla Casa Bianca e al Congresso, dove presenterà il suo piano di pace in dieci punti, che concorda perfettamente con il Kyiv Security Compact [1], testo paradigmatico della linea dura nei confronti della Russia, redatto dall’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.
Il viaggio è stato progettato dal direttore di gabinetto del presidente, nonché consigliere giuridico dell’attore Zelensky, Andrii Yermak.
Intervenendo in Ucraina per mettere fine alla guerra civile e denazificare il Paese, la Russia ha applicato la risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il presidente Joe Biden dovrebbe annunciare un ulteriore aiuto all’Ucraina di 1,85 miliardi di dollari, che include la fornitura del sistema antimissile Patriot.
Ucraina e Stati Uniti potrebbero dichiarare la Russia “Stato aggressore”.
Questa sarebbe l’ultimo passo giuridico prima della dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Russia.
Il presidente Vladimir Putin ha da parte sua annunciato di voler portare a 1,15 milioni gli uomini impegnati dell’intervento militare. Il ministro della Difesa russo, Sergei Choïgu, ha affermato che l’arsenale militare russo è al completo, pronto a funzionare.
Al momento la battaglia si gioca innanzitutto sul piano industriale. Gli Stati membri della Nato non hanno più armi di riserva e faticano a produrne; la Russia invece non ha ancora raggiunto il punto di esaurimento e investe in modo considerevole nelle fabbriche di armamenti.
[1] “The Kyiv Security Compact”, Voltaire Network, 13 September 2022.
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