Secondo un documento dei Discord Leaks, che lo Washington Post si è procurato da un amico di Jack Texeira, la CIA ha saputo a giugno 2022 del piano ucraino per sabotare il Nord Stream [1].
La CIA ne avrebbe informato il BND, l’intelligence tedesca, prima della realizzazione, avvenuta il 26 settembre 2022. La notizia è stata confermata da ufficiali dell’intelligence.
Contemporaneamente, una spedizione privata, cui partecipava un giornalista di Grayzone, ha trovato sul luogo dell’attentato una bombola da sub identica a quelle usate dai sommozzatori dell’esercito ucraino [2].
A dicembre 2022 diversi alti responsabili europei e statunitensi avevano dichiarato che non c’erano elementi per incriminare la Russia [3].
I sabotatori avrebbero agito agli ordini diretti del generale Valerii Zaluzhnyi, comandante in capo delle forze armate ucraine, e del suo vice, il nazionalista integralista Dmytro Yarosh.
Diversamente da quel che si sarebbe indotti a credere, la notizia non scagiona gli Stati Uniti perché Yarosh è storico membro dei servizi segreti della Nato. Dagli anni Duemila ha eseguito molte operazioni segrete contro la Russia per conto dell’Alleanza atlantica [4].
I gasdotti Nord Stream sono di proprietà di un consorzio internazionale russo-tedesco-francese-olandese. Il sabotaggio è stato dunque un atto di guerra contro Russia, Germania, Francia e Paesi Bassi.
[1] «U.S. had intelligence of detailed Ukrainian plan to attack Nord Stream pipeline», Shane Harris & Souad Mekhennet, Washington Post, June 6, 2023.
[2] «Independent Nord Stream expedition discovers clue missed by official investigators», Jeffrey Brodsky, The Grayzone, June 5, 2023.
[3] «No conclusive evidence Russia is behind Nord Stream attack», Shane Harris, John Hudson, Missy Ryan & Michael Birnbaum, Washington Post, December 21, 2022.
[4] “La CIA coordina nazisti e jihadisti”, di Thierry Meyssan, Traduzione Matzu Yagi, Megachip-Globalist (Italia) , Rete Voltaire, 19 maggio 2014. “Dmitry Yarosh, consigliere del comandante in capo delle forze armate ucraine”, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 23 febbraio 2022.
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