Natan Sharansky, ex dissidente sovietico decorato da Ronald Reagan e diventato in seguito ministro di Ariel Sharon e di Benjamin Netanyahu, ha organizzato una videoconferenza cui hanno partecipato numerose personalità ebraiche e Andriy Yemark, direttore dell’ufficio di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Sharansky è nato a Donetsk (URSS). È discepolo di Ze’ev Jabotinsky, nato a Kherson. Nel 1921 Jabotinzky si alleò con il nazionalista integralista Simon Petliura contro i bolscevichi. Quando ne venne a conoscenza, l’Organizzazione sionista mondiale gli ritirò l’incarico di amministratore e lo espulse perché Petliura era stato un virulento antisemita e aveva organizzato imponenti massacri di ebrei. Quando nel 1940 Jabotinsky morì a New York, David Ben Gurion si oppose alla volontà del suo segretario, Bension Netanyahu (padre di Benjamin), e rifiutò che venisse sepolto in Israele.
Andriy Yermak è di padre ebreo, ma vicino a Scientology. Svolse il ruolo d’intermediario con Rudy Giuliani durante i tentativi di Donald Trump d’indagare sulla corruzione di Joe Biden da parte di Burisma. Ha ricordato che, con l’appoggio del presidente Zelensky, la Verkhovna Rada ha adottato una legge per lottare contro l’antisemitismo.
I partecipanti alla riunione hanno convenuto di perseguire l’assimilazione dell’Holodomor all’Olocausto e di battersi contro le forniture di droni alla Russia da parte dell’Iran.
I nazionalisti integralisti ucraini affermano, contro ogni evidenza storica, che la carestia degli anni Trenta che colpì il sud dell’Unione Sovietica fu provocata da Stalin per annientare il popolo ucraino; da parte loro i sionisti revisionisti nascondono che Dmytri Dontsov, teorico del nazionalismo integralista e amministratore dell’istituto Reinhard Heydrich, fu uno degli artefici della «soluzione finale» delle «questioni ebraica e zigana».
Tra i convenuti spiccavano:
– il rabbino David Niederman, presidente delle organizzazioni ebraiche unite di Williamsburg, nonché rabbino di North Brooklin;
– l’oligarca Boris Lozhkin, presidente della Confederazione ebraica di Ucraina;
– la docente Hannah Lessing, segretaria generale del Fondo generale per gli indennizzi delle vittime del nazionalsocialismo.
– il rabbino Loubavitch Raphael Rutman, presidente esecutivo della Federazione delle comunità ebraiche dell’Ucraina.
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