Il 19 e 20 giugno 2023, lungo la statale 60, coloni israeliani di Cisgiordania hanno incendiato campi e case, preso a sassate automobili e vandalizzato negozi palestinesi.

In una stazione di servizio due palestinesi, membri di Hamas, hanno attaccato coloni israeliani, facendo quattro morti e altrettanti feriti. Uno degli assalitori è stato ucciso da un israeliano, l’altro è stato abbattuto dall’esercito israeliano poche ore dopo.

Il 21 giugno, 400 coloni israeliani hanno invaso il villaggio palestinese di Turmus Aya, bruciando una trentina di case e sessanta vetture.

Il 26 febbraio dei coloni avevano distrutto, alla presenza dell’esercito israeliano, il villaggio di Huwara, che si trova anch’esso lungo la statale 60, causando 400 feriti e un morto. Questo pogrom contro gli arabi era stato incoraggiato dalle dichiarazioni dell’attuale ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e dall’attuale ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Givr, entrambi fautori della supremazia ebraica. In seguito era nata una polemica tra Washington e Tel-Aviv, conclusasi con l’impegno del governo di coalizione israeliano a fare in modo che simili violenze non si ripetessero.

Traduzione
Rachele Marmetti