Secondo il Wall Street Journal, la resistenza irachena ha acquistato on-line, per 25,95 dollari, un software russo per intercettare i video girati da droni USA Predator [1]. Ciò dimostra, ancora una volta, la possibilità di contrastare, con mezzi asimmetrici, gli ultra-sofisticati militari statunitensi, ha detto il giornale.

Le forze Usa hanno scoperto la sottrazione dei loro video con l’arresto di un membro della resistenza sciita, il cui computer conteneva video ripresi da droni Usa. Sono stati intercettati col software SkyGrabber della società russa SkySoftware.

Il generale David Deptula, capo della sicurezza delle attrezzature della U. S. Air Force, ha confermato il problema e ha promesso di migliorare la crittografia dei video. Da parte sua, Andrej Solonikov, designer di SkyGrabber, ha detto al giornale che il suo software è stato ideato per scopi civili e non militari. Ha detto che non sapeva nulla dell’uso che ne è stato fatto da parte della resistenza irachena. SkyGrabber consente, a un utente con una parabola, d’intercettare il contenuto trasmesso in una comunicazione satellitare civile (musica, video, ecc ...), e di piratarlo col download sul proprio PC.

A seguito di questa rivelazione, lo stato maggiore ha avviato una riflessione sulle varie possibilità di intercettazione da parte di Russia e Cina. Si scopre che non solo i dati degli UAV non sono criptati, ma non lo sono neanche i video ripresi da aerei ed elicotteri, comprese le azioni di combattimento. Inoltre, non c’è bisogno delle enormi risorse della NSA per intercettare tutti i contenuti (telefono, internet, ecc ...) che passano attraverso i satelliti per le comunicazioni civili.

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[1] «Iraq Insurgents Hack US Drones» e «Officers Warned of Drones Flaw in ’04», di Yochi J. Dreazen, August Cole e Siobhan Gorman, Wall Street Journal, 17 e 18 dicembre 2009.

Traduzione di Alessandro Lattanzio