Si può vincere una guerra senza farla. Si può vincere se un avversario sa che è vulnerabile ad un attacco istantaneo ed imprevisto, sconvolgente e devastante, senza la possibilità di difendersi o di reagire.
Ciò che vale per un determinato paese si applica anche a tutti i potenziali avversari, anzi per qualsiasi altra nazione del mondo.
Esiste un solo paese con la capacità militare e scientifica e che ha annunciato apertamente la sua intenzione di raggiungere tale capacità. Questa nazione è quella di cui il suo attuale capo di Stato ha definito a dicembre 2009 come l’ unica superpotenza militare del mondo [1]. Un paese che aspira ad essere l’unico nella storia a detenere la dominazione militare a spettro completo sulla terra, in aria, nei mari e nello spazio.
Che mantiene ed estende basi militari e truppe, gruppi di combattimento di porta aerei e bombardieri strategici in quasi ogni longitudine e latitudine. E lo fa con un bilancio di guerra da record, dalla Seconda Guerra Mondiale, con 708.000 milioni di dollari per l’anno prossimo.

Dopo aver raggiunto questo status in gran parte per essere stato il primo paese a sviluppare ed usare armi atomiche, è ora in grado di rafforzare la propria supremazia globale, attraverso la sostituzione dell’opzione nucleare.
Tra il 1999 e il 2003, gli USA, hanno guidato tre grandi guerre in meno di 4 anni contro la Jugoslavia, l’Afghanistan e l’Iraq, ed in tutti i 3 i casi ha inviato decine e centinaia di migliaia di soldati dopo attacchi aerei e con missili. Il Pentagono ha stabilito basi militari nelle tre zone di guerra e, anche se la contaminazione con l’uranio impoverito e le bombe a grappolo continuano ad esistere nei tre paesi, i soldati statunitensi non hanno dovuto affrontare un terreno irradiato. Sarebbe inutile e troppo costoso in molti modi lanciare un attacco nucleare se un attacco convenzionale servisse per allo stesso scopo.

L’8 aprile i presidenti di USA e Russia, Barack Obama e Dmitri Medvedev, hanno firmato un nuovo Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche (START, sigle in inglese) nella capitale ceca Praga per ridurre i loro rispettivi arsenali nucleari e sistemi di lancio (soggetto a ratifica dal Senato degli USA e dalla Duma russa). Prima, durante la stessa settimana, è stato pubblicato un nuovo Studio sulla Posizione Nucleare (NPR) che per la prima volta sembrò di abbandonare il primo uso delle armi nucleari.

Sembrava che l’oscura nube nucleare che ha avvolto l’umanità negli ultimi 65 anni si stesse dissipando.
– Ma, gli Stati Uniti conservano ancora 1.550 testate nucleari sparse e 2.200 (in base ad alcuni calcoli, 3.500) in più conservate ed una triade di veicoli per i lanci terresti, aerei e sottomarini.

Quello che allarma di più, però, è che Washington continua ad andare avanti con il progetto di sostituire la spada e lo scudo nucleare- per ricatto e dissuasione- con un modello non nucleare che potrebbe destabilizzare il precedente “equilibrio del terrore” che è stato un incubo criminale per sei decenni, ma con sessant’anni senza una guerra massiva di missili.
La nuova spada, o lancia, integra piani per sistemi di armi convenzionali di primo attacco usando la stessa triade di componenti terra-aria-mare – più lo spazio- e lo scudo è una rete mondiale di dispiegamenti di missili intercettori, anche nelle quattro aree. Il Pentagono si propone di poter attaccare per primo ed impunemente.

L’arsenale non nucleare usato per neutralizzare e distruggere le difese aeree e strategiche, potenzialmente tutte le forze militari importanti di altre nazioni, consisterà in missili balistici intercontinentali, missili balistici adattati a lanci da sottomarini, missili crociera e bombardieri ipersonici, su un’area marittima vicina o un’altra nazione scelta dagli USA.
Un commento russo di tre anni fa ha descritto l’interazione tra il primo attacco e i sistemi missilistici intercettori così:

“Si può investire nello sviluppo di un missile antibalistico (ABM) veramente efficace e di armi di primo attacco, per esempio, in sistemi convenzionali ad alta precisione. L’obiettivo finale è creare la capacità perché un primo attacco disarmante (nucleare, non nucleare o misto) del potenziale nucleare strategico del nemico. L’ABM distruggerà tutto quello che sopravvivrà al primo colpo” [2].

Il tanto ritardato Documento dello Studio sulla Posizione Nucleare di questo mese riconferma i piani del Pentagono di “mantenere una dissuasione nucleare credibile e di rafforzare le strutture della sicurezza regionali con la difesa dei missili…” [3].
Conferma anche che l’incorporazione di “sistemi non nucleari agli obiettivi di dissuasione regionali e della sicurezza degli USA sarà preservata evitando limitazioni nella difesa dei missili e preservando opzioni per l’uso di bombardamenti pesanti e dei sistemi di missili di lungo raggio in compiti convenzionali”.

In una conferenza stampa del 6 aprile sugli Studi delle Posizioni Nucleari con il segretario della Difesa Robert Gates, il capo dello Stato Maggiore Congiunto, l’ammiraglio Micheal Mullen, la segretaria di Stato, Hillary Clinton e il segretario dell’energia Steven Chu, Gates ha detto che “manterremo la triade nucleare dell’ICBM (Missili balistici intercontinentali) aerei con capacità nucleare e sottomarini con missili balistici” e “continueremo a sviluppare e migliorare le capacità no- nucleari, includendo difese di missili regionali”. Mullen ha parlato di “difendere gli interessi vitali degli USA e quelli dei nostri soci e alleati con un mix più equilibrato di mezzi nucleari e non nucleari di quelli che abbiamo a nostra disposizione attualmente” [4].

Il documento dello Studio della Difesa con Missili Balistici del 1 febbraio, ha segnalato che “gli USA manterranno una visione adattabile per fasi della difesa con missili” e “svilupperà capacità mobili e ricollocabili”.
Inoltre, “il governo è impegnato con l’implementazione di una nuova Visione Europea Adattabile per Fasi in un contesto della NATO. In Asia Orientale, gli USA, lavorano per migliorare le difese con missili attraverso una serie di relazioni bilaterali. Gli USA manterranno anche una cooperazione rafforzata con una serie di soci in Medio Oriente” [5].
Il Dossier dello Studio Quadriennale della Difesa di febbraio parla di progetti simili.

Lo Studio “presenta due obiettivi chiari. Il primo riequilibrare ancora di più le capacità delle Forze Armate degli USA per imporsi nelle guerre attuali, mentre crea le capacità richieste per affrontare le future minacce”.
Segnala che “Gli USA continuano ad essere l’unica nazione capace di proiettare e di sostenere le operazioni su grande scala a distanze estese”, con “una forza militare di 400.000 membri….messi in posizioni avanzate o dispiegati in tutto il mondo” e che “ha capacità cibernetiche e spaziali e rafforzate capacità statunitensi per respingere gli obiettivi dei loro avversari attraverso la difesa balistica di missili….”

Uno dei suoi obiettivi centrali è di “espandere le future capacità di attacco a lungo raggio” e di promuovere la “veloce crescita delle capacità di difesa con missili balistici basati in mare ed in terra” [6].
Gli USA intensificano anche i programmi di guerra spaziale e cibernetica con il potenziale di paralizzare i sistemi di controllo e di comando militare, controllo, comunicazione informatica e dell’intelligence di altre nazioni, portandole ad uno stato indifeso in tutti gli ambiti, fuori della tattica più elementare.

Il programma secondo il quale Washington sviluppa la sua capacità di armi convenzionali per supplementare la sua precedente strategia nucleare è chiamato Attacco Globale Immediato (PGS, in inglese) che si riferisce alternativamente come Attacco Globale Immediato Convenzionale (CPGS)
Il Global Security Newswire ha scritto recentemente sulla proposta di START II che “membri dell’elite politica della Russia sono preoccupati per quello che l’accordo dice e non dice sui sistemi di difesa dei missili balistici degli USA e di un “attacco immediato globale”… [7].

Di fatto, il successore di START non dice nulla sulle politiche statunitensi di missili intercettori o di primo attacco convenzionale, e in questo modo dice tutto al riguardo. Cioè, il nuovo trattato non li limita o pregiudica in alcun modo.
Dopo la cerimonia della firma a Praga l’8 aprile il Dipartimento di Stato degli USA ha emesso un foglio di dati sull’Attacco Globale Immediato che segnalava:

“Punto chiave: Il Nuovo Trattato START non contiene alcuna restrizione sul potenziale attuale o pianificato di attacco globale convenzionale degli USA"

A titolo d’informazione sugli antecedenti e per dare un quadro per l’attuale strategia militare degli USA, aggiunge:

“La crescita delle capacità militari convenzionali senza rivali degli USA ha contribuito alla nostra possibilità di ridurre il ruolo di armi nucleari nella dissuasione di attacchi non nucleari…Il Dipartimento della Difesa (DOD) esplora attualmente tutta la gamma di tecnologie e di sistemi per una capacità di Attacco Globale Immediato Convenzionale che potrebbe offrire al presidente opzioni più verosimili e tecnicamente adeguate per affrontare minacce nuove ed in sviluppo” [8].

Nel descrivere le parti costituenti del PGS, il comunicato stampa del Dipartimento di Stato ha anche rivelato:

“Gli sforzi attuali esaminano anche tre concetti: Veicolo di Tecnologia Ipersonica, Missile di Attacco Convenzionale e Arma Ipersonica Avanzata. Questi progetti sono amministrati dall’Agenzia di Progetti di Investigazione Avanzata (DARPA), il Centro Spaziale e di Missili delle Forze Aeree degli USA, ed il Comando Spaziale e della Difesa dei Missili dell’Esercito rispettivamente….Il limite (di START II) sistemerebbe tutti i progetti che gli USA potrebbero sviluppare durante la vita di questo Trattato per dispiegare centrali convenzionali in missili balistici”

In un linguaggio senza equivoci come quello noto del Dipartimento di Stato, la dichiarazione aggiunge:

“Il nuovo START II protegge la capacità degli USA di sviluppare e dispiegare una capacità CPGS. Il Trattato non proibisce in nessun modo la costruzione o il dispiegamento degli USA di missili balistici con armi convenzionali”.

Il Dipartimento della Difesa “studia il CPGS nel contesto del suo portafoglio di tutte le capacità di attacco non nucleare a lungo raggio includendo sistemi basati in terra o in mare, così come bombardieri porta-missili e/o penetrazione...” [9].
I missili non nucleari ai quali si riferisce sono stati disegnati per attaccare qualsiasi sito in terra entro i 60 minuti, ma come si è vantato il principale propugnatore del PGS, il vice capo dello Stato Maggiore Congiunto, generale dei marines James Cartwright : “Al massimo”, si potrebbero realizzare attacchi in “300 millesecondi” [10].

Parlando del terzo della forza aerea nella triade GPS- missili crocieri con armamenti nucleari lanciati da bombardieri B-53, aerei senza equipaggiamento X-51 che possono volare a 8.000 km all’ora, l’”aereo spaziale” Blacswift- Cartwright ha anche detto che i bombardieri attuali con armamenti convenzionali sono “troppo lenti e troppo intrusivi” per numerose “missioni di attacco globale” [11].
Il 21 gennaio il vicepresidente della difesa William Lynn ha chiesto che si collocasse al Pentagono “in una base permanente per liberare conflitti di bassa intensità col fine di mantenere il dominio aereo e di avere la capacità di attaccare qualsiasi obiettivo sulla Terra in ogni momento…La prossima priorità nella guerra aerea per il Pentagono è lo sviluppo di una prossima generazione con capacità di attacco di penetrazione profonda che possa trionfare sulle difese aeree avanzate… [12].

In un’analisi sul Global Security Networ intitolato “Il costo di provare un missile statunitense di un attacco globale potrebbe arrivare fino ai 500 milioni di dollari”. Elaine Grossman ha scritto:

“Il governo di Obama ha sollecitato 239.900 milioni di dollari per la ricerca e lo sviluppo di un attacco globale immediato da parte dei servizi militari nell’anno fiscale 2011…Se i livelli del finanziamento si mantengono, come sono stati anticipati nei prossimi anni, il Pentagono avrà speso circa 2.000 milioni di dollari in un attacco globale immediato per la fine dell’anno fiscale 2015, secondo documenti sui fondi presentati il mese scorso al Congresso [13].

Il componente basato in terra del GPS, missili balistici intercontinentali Minuteman con un carico convenzionale “sarà lanciato inizialmente verso lo spazio come un missile balistico, invieranno un “veicolo di prova ipersonico” perché voli e manovri verso una destinazione programmata, che potrebbe essere aggiornata o modificata tramite controllo remoto (telecomando)durante il volo” [14].
Lo scorso mese il Defense News ha pubblicato un articolo con il titolo “Gli USA appuntano armi di precisione per le guerre del XXI Secolo”, che includeva questo passaggio:

“Per fermare…difese aeree, il Pentagono vuole costruire una moltitudine di armi di precisione che possano raggiungere qualsiasi obiettivo da migliaia di metri. Conosciute come una famiglia di sistemi, queste armi potrebbero includere tutto quello che la Forza Aerea scelga come il suo prossimo bombardiere, un nuovo insieme di missili da crociera ed anche, un giorno, armi ipersoniche, sviluppate sotto il programma di Attacco Globale Immediato del Pentagono, che darebbe la velocità e la portata di un missile balistico intercontinentale ad una centrale convenzionale [15].

Un recente documento del Washington Post sul PGS ha citato l’avvertimento del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che “sarà difficile che gli Stati del mondo accettino una situazione nella quale spariscano le armi nucleari, ma che emergano armi che non sono meno destabilizzanti in mani di certi membri della comunità internazionale” [16].
La stessa fonte ha aggiunto: “il governo di Obama…vede i missili come una catena in una gamma di armi difensive e offensive che potrebbero sostituire le armi nucleari” ed ha citato a Cartwright, del Pentagono,che ha affermato: “La dissuasione non può basarsi solo sulle armi nucleari. Deve essere più ampia” [17].
Il giorno seguente, l’Indipendent britannico ha pubblicato un articolo le cui citazioni dovrebbero disingannare chiunque avesse la speranza che il mondo post-nucleare di Washington sarà più sicuro:
Riferendosi ai missili balistici intercontinentali PGS con (o almeno in teoria) testate convenzionali, il giornale ha avvertito che:

Una volta che siano stati raggiunti, potrebbe essere difficile distinguere le sue cariche tradizionali da quelle nucleari. Questo, a sua volta, potrebbe scatenare una ritorsione nucleare accidentale da parte della Russia o di un’altra potenza con armi simili.
Un altro pericolo è che se la questione è che non ci sono più le armi nucleari, vi è una tentazione più grande per i comandanti militari statunitensi di prendere con più leggerezza l’ordine di compiere attacchi. E a meno che non si abbia fiducia interamente nelle formazioni dell’intelligence, le probabilità che siano attaccati obiettivi sbagliati sono elevate” [18].

Responsabili statunitensi hanno discusso la prospettiva di lanciare simili missili ad un’altezza inferiore a quella usata dai ICBM nucleari, ma ci sarebbe bisogno di un grado quasi illimitato di fiducia- o di credulità- da parte di responsabili militari russi e cinesi perché abbiano fiducia nella garanzia che i ICBM diretti verso o vicino al loro territorio non portassero realmente armi nucleari, sia quale sia la distanza dalla superficie della Terra alla quale volassero.

Nel 2007, un anno dopo che il Pentagono annunciasse per la prima volta i suoi piani di un Attacco Globale Immediato, un analista russo ha scritto che “agli statunitensi non interessa particolarmente il loro arsenale nucleare” e che “hanno calcolato esaustivamente le vere minacce alla loro sicurezza col fine di essere pronti per andare in guerra, se fosse necessario sul serio, e aggiunge che “il XXI Secolo ha visto due guerre mondiali ed una terza sorge minacciosa”.
“Nonostante la minaccia ovvia per la civiltà, gli USA presto potrebbero acquistare armi orbitali sotto il piano per l’Attacco Globale Immediato. Queste darebbero loro la capacità per realizzare un attacco convenzionale in qualsiasi posto del mondo in un’ora”. [19]

Elaine Grossman ha scritto l’anno scorso:
“Una volta che sia costruito, si spera che il Missile di Attacco Convenzionale combini razzi propulsori con un “veicolo di consegna di carico” di volo veloce capace di portare un proiettile di energia cinetica contro un obiettivo. Ad arrivare al suo punto finale, il proiettile si dividerà in decine di frammenti letali potenzialmente capaci contro gli esseri umani, veicoli e strutture, secondo quanto detto da funzionari della difesa…” [20]

Uno scenario orripilante comparabile agli effetti di un attacco del PGS, la versione basata sul mare, apparso tre anni fa su Popular Mechanics:

“Nel Pacifico, emerge un sottomarino nucleare della classe Ohio, pronto per l’ordine di lancio del presidente. Quando l’ordine arriva, il sottomarino spara verso il cielo un missile Trident II di 65 tonnellate. In due minuti, il missile vola a più di 22.000 Km/h. Sugli oceani e fuori dall’atmosfera accelera durante mille di m.
“Nella cuspide della sua parabola, nello spazio, le 4 testate del Trident si separano e cominciano la loro discesa verso il pianeta.Volando a 21.000 km/h, le testate vengono riempite di barre di tungsteno con il doppio della resistenza dell’acciaio.Sull’obiettivo, le testate detonano, facendo piovere sull’area migliaia di barre- ognuna con 12 volte la potenza di un proiettile di calibro 50. Tutto quello che si trova nel raggio di 279 metri quadrati di questa vertiginosa tempesta metallica, è annichilito” [21].

Il 7 aprile di quest’anno, il capo dello Stato Maggiore Congiunto delle forze armate russe, il generale Leonid Ivashov ha scritto una colonna chiamata “la sorpresa nucleare di Obama”.
In riferimento al discorso del presidente degli USA a Praga un anno fa- “l’esistenza di migliaia di armi nucleari è il vincolo più pericoloso della guerra fredda” e alla sua firma all’accordo START II nella stessa città l’8 aprile, l’autore ha detto:

“Non si può scoprire nella storia degli USA durante il secolo scorso un solo esempio di servizio sacrificatore delle elite statunitensi per l’umanità o per i popoli di altri paesi. Sarebbe realista sperare che l’arrivo di un presidente afro-statunitense alla Casa Bianca cambi la filosofia politica del paese, orientata tradizionalmente ad ottenere il dominio globale? Quelli che credono che qualcosa di simile sia possibile dovrebbero cercare di capire perché gli USA, il paese con la finanziaria militare più grande di qualsiasi altro paese nel mondo nel loro insieme, continua a spendere enormi somme di denaro in preparativi per la guerra” [22].

In un riferimento specifico al PGS, ha dettagliato che “Il Concetto di Attacco Globale immediato prevede un attacco concentrato usando varie migliaia di armi convenzionali di precisione da 2 a 4 ore che distruggerebbe le infrastrutture critiche del paese obiettivo e così lo obbligherebbe alla capitolazione”.

“Il concetto di Attacco Globale Immediato ha lo scopo di assicurare il monopolio degli USA nel campo militare e ampliare la breccia tra questo paese ed il resto del mondo. In combinazione con il dispiegamento della difesa missilistica che teoricamente dovrebbe mantenere gli USA immuni da attacchi di rappresaglie della Russia o della Cina, l’iniziativa dell’Attacco Globale Immediato convertirà Washington in un dittatore globale dell’era moderna”.
“Essenzialmente, la nuova dottrina nucleare degli USA è un elemento della nuova strategia della sicurezza degli USA che sarebbe descritta in modo più adeguato come la strategia dell’impunità totale. Gli USA aumentano i loro fondi militari, scioglie le redine alla NATO come gendarme globale, e pianifica esercizi in una situazione reale in Iran per provare l’efficienza nella pratica dell’iniziativa dell’Attacco Globale Immediato. Allo stesso tempo, Washington parla di un mondo totalmente libero di armi nucleari” [23].

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa.

[1« Obama Doctrine: Eternal War For Imperfect Mankind », by Rick Rozoff, Voltaire Network, 11 Dicembre 2009

[2Alexander Khramchikhin, The MAD situation is no longer there
Russian Information Agency Novosti, 29 maggio 2007

[3Nuclear Posture Review Report, United States Department of Defense, April 2010

[4United States Department of Defense American Forces Press Service 6 Aprile 2010

[5United States Department of Defense, 1 febbraio 2010

[6United States Department of Defense, Febbraio 2010 Quadrennial Defense Review Report, Febbraio 2010

[7Global Security Newswire, April 2, 2010

[8U.S. Department of State, April 9, 2010

[9Ibid.

[10Defense News, June 4, 2009

[11Ibíd

[12Defense News, January 22, 2010. « U.S. Extends Missile Buildup From Poland And Taiwan To Persian Gulf », by Rick Rozoff,
Stop NATO, 3 Febbraio 2010

[13Global Security Network, 15 Marzo 2010

[14Ibid.

[15Defense News, March 22, 2010

[16Washington Post, April 8, 2010

[17) Ibid.

[18The Independent, 9 Aprile 2010

[19Andrei Kislyakov, « Defense budget: nuclear or conventional? », Russian Information Agency Novosti, 20 Novembre 2007

[20Global Security Newswire, July 1, 2009

[21Noah Shachtman, Hypersonic Cruise Missile: America’s New Global Strike Weapon, Popular Mechanics, January 2007

[22Strategic Culture Foundation, April 7, 2010

[23Ibid.