Il ministero degli Esteri russo ha esortatogli organismi internazionali che operano in Kosovo a garantire che la regione non diventi un campo di addestramento per i ribelli che operano in Siria.
Infatti una delegazione dell’opposizione siriana ha visitato il Kosovo ad aprile, per procedere ad un accordo formale sullo scambio di esperienze sulla guerriglia anti-governativa.
Secondo il ministero russo, le discussioni si sono incentrate non solo sul modo di organizzare la resistenza armata contro le autorità, ma anche sull’addestramento di attivisti siriani in Kosovo.
"Si prevede di utilizzare le aree (in Kosovo) che ricordano il terreno in Siria. La possibilità di creare campi di addestramento nelle vecchie basi dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (KLA), è anch’essa in discussione."
"Trasformare il Kosovo in un campo di addestramento internazionale per i militanti, può diventare un serio fattore destabilizzante che potrebbe estendersi al di là dei Balcani (...) esortiamo le organizzazioni internazionali che operano in Kosovo a prendere tutte le misure necessarie per impedire questi progetti".
Alla fine degli anni ’90, le milizie etniche e settarie dell’UCK albanese avevano condotto una guerra separatista contro il governo del presidente Slobodan Milosevic. Le rappresaglie militari dello stato jugoslavo contro le azioni terroristiche organizzate dall’UCK, furono un pretesto per la prima azione militar-umanitaria nella storia della NATO. Dopo la caduta dello Stato nazionale, l’UCK aveva condotto una politica di pulizia etnica in Kosovo, accompagnata da una campagna di distruzione sistematica di chiese e monasteri cristiani ortodossi.
Presentandosi come musulmani sunniti, i combattenti dell’Esercito di Liberazione del Kosovo hanno iniziato a specializzarsi nello sfruttamento della prostituzione per finanziare le loro operazioni, prima di diversificare le loro attività nel traffico di eroina e nel commercio di organi.
Mentre il procuratore nazionale anti-mafia italiano Alberto Mariati, ha confermato che "l’UCK era legata alla mafia di Napoli, la camorra, e anche a quella della Puglia", Hashim Thaci, il gangster e leader kosovaro del braccio politico dell’UCK, è attualmente il primo ministro del Kosovo. [1]
Il successo folgorante dell’organizzazione e dei suoi dirigenti è dovuto al fatto che fin dal suo inizio, nel 1996, l’UCK è stata pilotata dai servizi segreti tedeschi e dalla NATO, che l’avevano addestrata in campi basati in Turchia e Albania [2].
Al momento, gli occidentali e l’UCK erano riusciti a neutralizzare la maggioranza politica dei musulmani in Kosovo, marginalizzando il leader pacifista kosovaro Ibrahim Rugova e assassinando quello moderato Ahmet Krasniqi.
Ieri in Afghanistan, Cecenia, Jugoslavia e Libia, in Siria oggi, la NATO appoggia sistematicamente i cosiddetti islamisti per strumentalizzare l’Islam e proteggere i propri interessi.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
[1] «Le gouvernement kosovar et le crime organisé», par Jürgen Roth, Réseau Voltaire, 8 avril 2008.
[2] «L’UÇK, une armée kosovare sous encadrement allemand», Réseau Voltaire, 15 avril 1999.
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