Il crescente ruolo della Cina in Venezuela è il risultato degli sforzi sistematici del presidente Hugo Chávez di ridurre l’influenza statunitense sulla sua nazione; una tendenza che si sta estendendo all’intero continente latino-americano. Questa ricca sintesi delle relazioni sino-venezuelane, scritta dalla giornalista di Pravda-Olivia kroth, mostra in modo emblematico lo spostamento in direzione Cina degli equilibri all’interno di una regione che gli Stati Uniti d’America hanno tradizionalmente considerato come loro “giardino di casa” e nel quale adesso si trovano “appesi ad asciugare all’aria.”
Dal 2009 si è percepito un incremento della cooperazione sino-venezuelana riguardante settori quali: agricoltura, energia, costruzioni, telecomunicazioni, commercio, trasporti e turismo.
Grandi progetti energetici sono stati inaugurati negli ultimi tre anni, da trivellazioni petrolifere nel bacino venezuelano dell’Orinoco, all’apertura di una fabbrica sino-venezuelana di petroliere, oltre a diverse raffinerie di petrolio.
“Il Venezuela dispone delle più grandi riserve di petrolio al mondo”, ha affermato il presidente Chavez. “tutto il petrolio di cui la Cina ha bisogno, si trova qui in Venezuela”.
La “Faja” o “cintura” dell’Orinoco, contenente 520 miliardi di tonnellate di greggio, è stata divisa in tre blocchi, nei quali imprese congiunte sino-venezuelane sono impegnate nell’estrazione del petrolio. Tra di esse la compagnia petrolifera di stato venezuelana PDVSA detiene quote di maggioranza di almeno il 60 percento.
I dirigenti della PDVSA si incontrano regolarmente con i colleghi dell’industria petrolifera cinese, allo scopo di pianificare ulteriori passi in avanti nell’estrazione di petrolio, nella costruzione di piattaforme, raffinerie, e di una flotta di petroliere.
Al momento il Venezuela esporta 400.000 tonnellate al giorno di petrolio verso la Cina, ma il suo scopo è quello di aumentare il volume sino ad un milione di tonnellate giornaliere entro il 2025.
Hugo Chávez ha parlato di un “graduale incremento e sviluppo congiunto”. I progetti in comune con la Cina rappresentano una parte del “piano strategico di sviluppo a lungo termine”, che secondo le dichiarazioni del presidente venezuelano dovrebbe essere attuato “in più fasi entro il 2025”.
Il vicepresidente cinese Xi Jinping dice di Hugo Chávez che la “sua presenza è un presupposto molto importante per lo sviluppo di relazioni commerciali tra Cina e Venezuela”.
Hugo Chávez si è rivolto alla Grande Sorella per diversificare i mercati di esportazione di petrolio del suo paese. Durante la sua presidenza il Venezuela è diventato il quinto più grande partner commerciale latinoamericano ed il quarto più importane fornitore di petrolio della Cina.
Il presidente venezuelano ama la Cina ed è molto impressionato dallo sviluppo economico della Grande Sorella, che egli elogia come “il più grande motore esistente per tirare fuori il mondo dalla crisi del capitalismo. Nessuno può dubitare che il centro di gravità del mondo si sia spostato verso Pechino”.
Chávez vuole che gli stati membri dell’ ALBA abbiano sempre più a che fare con la Grande Sorella, e li incoraggia continuamente, in occasione dei vertici ALBA, a costituire un “fronte unito” latinoamericano con la Cina.
La cooperazione sino-venezuelana nel settore energetico va al di là del solo petrolio. La Cina sta aiutando il Venezuela a sviluppare la rete elettrica del paese attraverso una maggiore produzione di energia idroelettrica e termoelettricità.
La cinese Sinohrydro Corporation e la corporazione elettrica venezuelana di stato CORPOELEC cooperano per l’ampliamento del settore idroelettrico venezuelano.
Oltre a ciò specialisti cinesi offrono assistenza tecnica e trasferiscono tecnologia per la produzione di termoelettricità. Una centrale termoelettrica con una capacità di 500 MW è già stata installata nello stato federale di Merida. Tre ulteriori centrali elettriche, con una capacità di 300 MW ciascuna, sono inoltre previste nel nord e nell’est del paese.
Nel settore agricolo il Venezuela ha ottenuto l’aiuto della Cina per la costruzione di un impianto d’irrigazione sul fiume Guárico, nell’omonimo stato federale.
Per poter offrire assistenza nello sviluppo agricolo, principalmente nella produzione di sementi, frutta, verdure e latte, Heilongjiang Beidahuang, la società statale cinese per il commercio agricolo, ha fondato in Venezuela un’azienda di prodotti alimentari a gestione congiunta.
Al momento esperti agrari cinesi sono impegnati nell’analisi delle condizioni del suolo, dell’acqua e della vegetazione del Venezuela per apportare miglioramenti in futuro. Essi si occupano anche di istruire agricoltori venezuelani trasferendo loro tecnologia.
Grazie all’assistenza della Grande Sorella è stato possibile portare a termine grossi progetti di edilizia residenziale. Circa 4000 nuove abitazioni sono state costruite con l’aiuto del gruppo finanziario cinese Citic nello stato federale del Barinas. Altre 20.000 nuove case sono state erette a Caracas, nel distretto di Fuerte Tiuna.
L’azienda cinese XCMG, una delle compagnie di macchinari edili più grandi al mondo, vende al Venezuela moderni attrezzi quali: escavatori, betoniere, gru, autocarri e rulli.
Per riempire le nuove case c’è bisogno dei necessari elettrodomestici. “La mia casa ben accessoriata” è il nome che il governo venezuelano ha dato al programma di acquisto di utensili domestici cinesi a buon mercato.
A maggio 2010 è stato firmato un contratto in base al quale il Venezuela si impegna ad acquistare 300.000 elettrodomestici dall’azienda cinese Haier. A maggio 2012 il presidente Chávez ha autorizzato la costruzione della fabbrica “Haier Venezuela” nello stato federale di Miranda, che produrrà utensili da cucina per la popolazione a prezzi accessibili.
Un altro settore nel quale il Venezuela è riuscito a compiere un formidabile salto in avanti è quello delle telecomunicazioni.
Nel novembre del 2008 è stato lanciato il primo satellite venezuelano, Venesat 1 “Simón Bolívar” nella città cinese di Xichang. Il satellite crea collegamenti tra i comuni venezuelani isolati, offrendo loro possibilità di comunicazione e programmi educativi.
Attraverso Venesat-1 il paese ha ottenuto connessioni internet e telefoniche indipendenti, permettendo a due milioni di nuovi utenti l’accesso a questi servizi.
Le antenne installate aiutano i mercati alimentari statali Mercal, le basi dell’esercito nella protezione dei confini del paese come pure le scuole sull’intero territorio venezuelano.
La portata di Venesat-1 si estende dai Caraibi fino all’estremità meridionale del continente, contribuiendo a rafforzare l’unità latinoamericana.
Venesat-1 ha due stazioni terrestri ed una porta TV. Esso viene amministrato dalla società di telecomunicazioni statale CANTV e condivide l’orbita dell’Uruguay, secondo un accordo tra il Venezuela e l’Uruguay.
Nel 2009 il Venezuela ha inaugurato la prima fabbrica di telefoni cellulari nello stato di Falcón. La fabbrica venezuelana di telefonia VTELCA è stata messa in piedi grazie alla tecnologia e al sostegno della Cina.
Il secondo satellite venezuelano VRSS-1, che verrà lanciato ad ottobre 2012 in Cina, dovrebbe servire per la vigilanza terrestre, in modo particolare per la tutela dell’ambiente, la pianificazione urbana e la metereologia.
Ricardo Menéndez, il ministro venezuelano per la scienza e la tecnologia, ha detto: “avremò un satellite che ci permetterà di osservare l’intero territorio nazionale 24 ore al giorno. Questo comporta un enorme potenziale per l’assistenza in situazioni estreme, quali ad esempio pesanti precipitazioni piovose”.
Per il 2013 si prepara la costruzione di una fabbrica venezuelana di satelliti nello stato del Carabobo. Con ciò il governo ambisce all’indipendenza tecnologica, un nuovo progetto nel quale cooperano esperti venezuelani e cinesi.
Per i trasporti il “piano nazionale di sviluppo ferroviario” del Venezuela comprende 85.000 miglia di binari per collegare tra di loro le parti più distanti del paese. Il progetto dovrebbe essere realizzato entro il 2030 e prevede 380 nuove stazioni e 550 nuovi treni, che dovrebbero trasportare 210 milioni di passeggeri e 190 tonnellate di merci all’anno.
La rete ferroviaria verrà costruita con tecnologia cinese, mentre sarà il Fondo di Sviluppo Strategico sino-venezuelano, costituito nel 2008, a finanziare il progetto da 800 milioni di dollari.
Oltre ai treni, la Cina offre al Venezuela anche automobili. Quattro concessionarie della Chery sono state recentemente aperte sul territorio venezuelano, una a Caracas e altre tre in diverse parti del paese. Le vetture piacciono ai venezuelani che acquistano il modello “Arauca” oppure l’“Orinoco”, chiamati come due fiumi che scorrono attraverso il Venezuela.
Altre diciotto concessionarie della Chery sono in programma. Le autovetture vengono costruite in Venezuela sulla base di un accordo con la Cina. 5000 veicoli sono già stati fabbricati nel 2011, mentre altri 28.000 sono previsti entro la fine di quest’anno. L’iniziativa viene finanziata dalla Chery insieme ad un’impresa venezuelana.
Il Venezuela coltiva inoltre ambiziosi progetti nel campo del turismo. Il governo del presidente Chávez intende infatti attirare più turisti dalla Cina.
Una delegazione venezuelana ha preso parte questa primavera alla fiera internazionale del turismo di Pechino. Lo stand del Venezuela mostrava manifesti e video di spiagge caraibiche, foreste pluviali dell’Amazzonia, cime innevate delle Ande e le Llanos, le vaste praterie del Venezuela centrale con le caratteristiche mandrie di bovini e la “cultura llanero”.
Il Venezuela offre viaggi naturalistici e d’avventura attraverso gli stati Llanos di Apure, Barinas, Cojedes e Guárico. La particolare flora e fauna della prateria potrebbe piacere a quei turisti cinesi interessati ad un turismo ecologico.
Alejandro Fleming, ministro venezuelano del turismo, ha parlato della fiera internazionale del turismo di Pechino su “Todo Venezuela” (tutto Venezuela), un programma televisivo dell’emittente statale Venezolana de Televisión.
Il ministro ha riferito che gli operatori turistici cinesi hanno mostrato grande interesse ad organizzare tours in Venezuela. Anche molti cittadini privati hanno visitato lo stand, soprattutto per guardare i video che ritraevano il pilota venezuelano di Formula 1, Pastor Maldonado, nella sua vettura da corsa.
Nel frattempo è apparsa la prima biografia di Hugo Chávez in lingua cinese (mandarino), nella quale l’autore cinese Xu Shicheng descrive il presidente venezuelano come “il più grande leader della sinistra sudamericana del XXI secolo”.
Il libro, con il titolo “Biografia di Hugo Chávez: dalla rivoluzione bolivariana al socialismo del XXI secolo”, è stato presentato nell’estate del 2011 presso l’ambasciata venezuelana di Pechino. All’evento hanno preso parte l’ambasciatore Rocío Maneiro e 300 ospiti tra intellettuali cinesi e diplomatici stranieri.
“E’ stata una grossa sfida scrivere di una personalità che è così attiva sulla scena politica mondiale, una personalità che ha messo in moto grandi cambiamenti economici, politici, sociali e diplomatici nel paese. Mi sono sforzato di discrivere con grande onestà le fasi più importanti dell’ avvicinamento alla Russia e alla Cina”, ha affermato l’autore cinese.
“Hugo Chávez è già diventato un elemento costitutivo della storia latinoamericana, poiché egli ha inaugurato sul continente latinoamericano la comparsa di movimenti di sinistra attraverso elezioni. Dal 1999 l’emergere di partiti di sinistra si è esteso fino all’Argentina, la Bolivia, l’Ecuador, il Nicaragua, il Perù e l’Uruguay. Chavez è un importante uomo di stato per l’America latina e per il mondo”, ha ribadito Xu Shicheng in un’intervista.
Lo scrittore cinese ha fatto presente come una precedente analisi del pensiero di Hugo Chávez lo abbia aiutato a comprendere il suo “carattere esemplare” sin dalla frequentazione dell’accademia militare. Secondo Xu Shicheng il presidente venezuelano è una “persona molto abile”. Dalla sua ascesa al potere egli ha imparato le sue lezioni ed ha corretto la sua rotta, ciò gli ha assicurato la vittoria nel referendum del 2009.
“Per Hugo Chávez ho pensato di introdurre degli elementi che permettessero di valutare la sua figura nell’arco dei 13 anni del suo mandato” ha spiegato l’autore. Xu Shicheng si dedica da oltre 40 anni allo studio dell’America Latina ed ha viaggiato più volte nel continente.
Xu Shicheng ha fatto gli auguri a Chávez per il suo 57esimo compleanno ed ha osservato come quest’ultimo, tra tutti i presidenti latinoamericani, sia quello che ha visitato la Cina più frequentemente, sei volte in tutto, un fatto che dimostra le buone relazioni tra i due paesi.
La biografia è già stata tradotta in spagnolo ed il volume di 400 pagine viene pubblicato dalla “casa editrice della Repubblica Popolare Cinese”. La voluminosa bibliografia contiene anche alcuni discorsi ed articoli del sito internet “Lineas de Chávez.”
Una delle tante idee degne di nota del presidente venezuelano è che Cina e Venezuela perseguono entrambe il fine di creare “un nuovo ordine mondiale e un mondo multipolare”. Secondo Chávez “la Cina e il Venezuela hanno un unico progetto, un’unica visione: un mondo fatto di giustizia, uguaglianza e progresso.”
Traduzione di Stefano Salustri
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