Radosław Sikorski

Mentre la guerra nel sud-est dell’ex-Ucraina infuria, altre prove emergono sulla partecipazione polacca. Tale partecipazione è stata finora indiretta (cioè senza unità militari polacche ufficiali), anche se ciò non vuol dire che sia meno letale. Non solo la Polonia è complice nell’addestramento dei terroristi urbani durante il caos di EuroMajdan, ma ha anche inviato mercenari a reprimere i manifestanti antigolpe contrari alla giunta. Ora, prove fotografiche collegano la Polonia alla follia ucraina.

Jerzy Dziewulski, consigliere per la sicurezza dell’ex-presidente polacco Aleksander Kwasniewski, è stato fotografato la scorsa settimana con Turchinov a Slavjansk. Dziewulski è un noto esperto di antiterrorismo addestrato da Stati Uniti, Israele, Francia e Germania e attualmente gestisce la sua organizzazione di ‘sicurezza’ privata. Nonostante Sikorski sia muto sulla presenza dei mercenari polacchi in Ucraina, dicendo che aveva “segnalato il fatto alla Procura del Paese”, foto di Dziewulski con Turchinov dimostrano che mente. In realtà, Sikorski e Dziewulski guidano l’interferenza strategica e tattica della Polonia nel conflitto civile dell’Ucraina, e non possono più distinguersi dagli altri.

I rapporti su squadre mercenarie operanti nell’ex-Ucraina apparvero alla vigilia dell’operazione punitiva della giunta di Kiev di aprile, ma solo di recente emergono le prove del contributo della Polonia a tali forze. A fine maggio vi furono indicazioni su mercenari polacchi inviati in Ucraina, quasi immediatamente contestate da Sikorski nonostante il Viceministro degli Esteri della Russia sottolinei che mercenari stranieri, “in particolare dalla Polonia”, siano attivi sul campo. Sikorski ha ora altrettanto facilmente smentito la prova effettiva su tali mercenari e loro comandanti polacchi, con il ministero degli Esteri polacco che semplicemente afferma che tali informazioni siano “propaganda nera”. Non dovrebbe sorprendere dato che Sikorski ha fatto passare quasi una settimana prima di parlare dell’illegittimità di tali mercenari, in primo luogo, e non potendo mai confermarne l’esistenza. Ora la foto di Dziewulski (in tenuta da combattimento, elmetto e sembra con una pistola nella fondina al petto) assieme a Turchinov a Slavjansk appare su internet, ed è impossibile negare la partecipazione della Polonia in tale conflitto.

Per capire bene il significato della fotografia che coglie il governo polacco in flagrante, poche parole devono essere dette su Dziewulski. Secondo il suo sito web, è un esperto di antiterrorismo che ha fondato la Commissione per i servizi speciali della Polonia. Ha brevetti di guerra delle mine, pirotecnico e cecchino. S’è addestrato in Israele, Stati Uniti, Germania e Francia, anche al dipartimento di Stato e al Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms durante la sua permanenza negli USA. Si presenta come l’esperto del premier sulla sicurezza, compreso le società di sicurezza (leggi: compagnie militari private) e la “personalizzazione dei piani di sicurezza” (leggi: dirigere le offensive dei mercenari). Considerando la sua precedente intima associazione con Kwasniewski, è assai probabile che sia un componente importante del complesso della sicurezza nazionale della Polonia. Ciò rende ancor meno probabile che Sikorski non sappia del coinvolgimento di un dirigente governativo nel purulento conflitto nel Paese confinante.

Ciò che è emerso è che Sikorski e Dziewulski hanno dirottato la politica polacca sull’Ucraina e ora guidano un’unica offensiva su due fronti contro il popolo del Donbas. Sikorski, che manovra per il primo posto nella politica estera dell’UE, ha quasi completamente oscurato il primo ministro della Polonia, che il 69% degli europei nemmeno conosce. L’approccio di Sikorski è presentare l’alta strategia della Polonia nel promuovere i propri interessi nelle terre dell’ex-commonwealth polacco-lituano (la cui rinascita ha motivato il capo dei servizi di sicurezza polacco nel partecipare al golpe di febbraio contro Janukovich). Dziewulski è più subdolo, e prima della pubblicazione della foto, aveva un approccio subdolo ad est. È la forza attiva che sul terreno guida tatticamente la strategia di Sikorski. La sua vasta esperienza potrebbe anche indicare che controlli le legioni mercenarie che devastano il Donbas (e quindi responsabile dei crimini di guerra da esse commesse. Dopo tutto, è improbabile che Turchinov sprechi tempo facendosi fotografare con una figura insignificante (ma sappiamo che Dziewulski non lo è) presso le linee del fronte della sua offensiva. Sikorski e Dziewulski quindi formano la combinazione aggressiva di ‘cervelli e muscoli’ rappresentanti braccio e martello dei piani per il Neo-Commonwealth della Turchia slava [1].

Fonte
Oriental Review (Russia)

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

[1Polonia, la ‘Turchia slava’ della destabilizzazione NATO”, di Andrew Korybko, Oriental Review, Rete Voltaire, 1 marzo 2014.