La rappresentante degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatrice Samantha Power, dal 10 al 14 giugno 2014 era in Giordania e Turchia. Ad Amman è stata ricevuta dal Capo di Stato Maggiore e da re Abdullah. Ad Ankara, avrebbe incontrato il presidente Gül e il primo ministro Erdoğan. La CIA inquadra i mercenari dell’Emirato islamico in Iraq e Levante (EIIL) attivi in Siria e ora di nuovo in Iraq. Il MIT turco (servizi segreti) ha consegnato all’EIIL, a fine maggio, le armi acquisite in Ucraina dall’Arabia Saudita. Power, assai aggressiva verso la Siria al Consiglio di Sicurezza, ha il compito di valutare la possibilità di cambiare la linea degli USA verso Damasco.
Tuttavia, la sua visita avviene mentre le relazioni di Washington con la Turchia sono improvvisamente tese per l sequestro di 15 diplomatici turchi e delle loro famiglie, così come di 20 membri delle forze speciali turche, dall’EIIL nel loro consolato di Mosul. Inoltre, 42 camionisti turchi sono stati arrestati dai jihadisti.
Il caso ricorda l’arresto, il 4 luglio 2003, di 11 membri delle forze speciali turche da parte dell’esercito degli Stati Uniti a Sulaymaniyah (Iraq).
Inoltre, l’EIIL avrebbe cercato di prendere il controllo della tomba di Sulayman Shah, nella provincia di Raqah in Siria. La tomba è di proprietà della Turchia, che ha un piccolo presidio locale sotto la clausola di extraterritorialità del trattato di Ankara (imposto dai colonizzatori francesi nel 1921).
Considerandosi tradita dall’EIIL, la Turchia ricorre a Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e NATO.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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