Nel 2012, i jihadisti acquisirono dei terreni in Bosnia-Erzegovina, a Gornja Maoca, Oshve e Dubnica, istituendovi campi di addestramento al comando di Nusret Imamovic.

Già affiliato ad al-Qaida, Nusret Imamovic è diventato il numero 3 del ramo siriano, Jabhat al-Nusra. Oggi aderisce all’Emirato Islamico (Daesh) e le comunità di jihadisti bosniache l’hanno seguito.

I jihadisti bosniaci sono divisi in due gruppi:
 I veterani della Legione Araba di Usama bin Ladin che presero parte alla guerra bosniaca nel 1992-1995 (ricordiamo che all’epoca bin Ladin era consigliere militare del presidente Alija Izetbegovic, che aveva come consigliere politico Richard Perle e consulente per la comunicazione Bernard-Henri Lévy).
 I neoconvertiti, di solito sotto i 30 anni.

Dall’accordo di Dayton, la Bosnia-Erzegovina è presieduta da un alto rappresentante internazionale, attualmente l’austriaco Valentin Inzko, che rappresenta gli interessi dell’Unione europea, assistito dall’ambasciatore degli USA David M. Robinson. Quest’ultimo, dopo aver sostenuto i Contras del Nicaragua fu incaricato di influenzare le elezioni venezuelane del 2008, continuando la carriera in Afghanistan. A breve, dovrebbe assumere incarichi di rilievo presso il dipartimento di Stato.

Traduzione
Alessandro Lattanzio
(Sito Aurora)