La procura di Nanterre ha inviato un’informazione giudiziaria a Marine Le Pen, ai sensi dell’articolo 227-24 del Codice penale (detto “articolo Jolibois”, dal nome dell’autore). Il parlamento europeo sta prendendo in esame la possibilità di togliere all’eurodeputata l’immunità parlamentare.
L’accusata ha risposto a un giornalista, che aveva paragonato il Front National a Daesh, twittando tre fotografie di crimini commessi da Daesh, già diffuse dalla stampa.
Il Codice penale reprime la diffusione di messaggi «pornografici, violenti o che attentano gravemente alla dignità umana, suscettibili di essere visti o percepiti da un minore»; fatti che, oltre a essere valutati in maniera soggettiva, possono essere – benché shoccanti – necessari al dibattito democratico e, per questo, sono protetti dalla Costituzione.
È la prima volta che si tenta di utilizzare questa norma penale contro una personalità politica.
Rete Voltaire è stata fondata nel 1994, al parlamento europeo, nel contesto dell’adozione della legge Jolibois; all’epoca aveva raggruppato centinaia di personalità per denunciare una norma che attenta alla libertà d’espressione, condizione della democrazia. Thierry Meyssan era intervenuto come testimone in diversi processi per spiegare che tale legge viola la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. I magistrati avevano stabilito che, nei casi esaminati, questa legge non poteva essere applicata.
Rete Voltaire denuncia anche adesso l’articolo 227-24 e le azioni giudiziarie intraprese a questo titolo contro Marine Le Pen. Invita tutti coloro che nel 1994 si sono mobilitati, a opporsi anche ora, qualunque sia la l’opinione che hanno della parlamentare. È la democrazia a essere in gioco.
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