Tra il 10 e il 12 luglio 2017 un gigantesco iceberg di 5.800 km di superficie si è staccato dall’Antartide. Fenomeni analoghi si sono verificati nel 1995 e nel 2002.
Secondo The New York Times l’evento conferma la previsione del ricercatore statunitense John H. Mercer, pubblicata su Nature nel 1978: la calotta polare (inlandsis) sta sciogliendosi per effetto del riscaldamento climatico. Molti media lanciano l’allarme, soprattutto dopo che il presidente Trump ha ritirato gli USA dall’Accordo di Parigi sul clima.
Quello che il New York Times non dice è che non si tratta affatto di un evento straordinario: nel 1956 e nel 1927 si sono staccati dall’Antartide iceberg di volume, rispettivamente, sei volte e quattro volte maggiore dell’attuale. Non ci sono dati per i secoli precedenti.
Del reso, Donald Trump ha ritirato il proprio Paese dall’Accordo di Parigi esclusivamente perché si oppone al sistema finanziario della Borsa del carbone [1]. La decisione di Trump non riguarda dunque l’ambiente. La Borsa del carbone è stata creata da David Blood (ex direttore della banca Goldman Sachs) e Al Gore (ex vicepresidente degli Stati Uniti). Lo statuto è stato redatto da Barack Obama (futuro presidente degli Stati Uniti).
[1] «L’ecologia finanziaria (1997-2010)» di Thierry Meyssan, Rete Voltaire 6 giugno 2010, traduzione di Matteo Sardini.
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