L’ex governatore della Banca Centrale dell’Iran, Mahmoud Bahmani, vicino all’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, ha lanciato una campagna contro la corruzione.
Bahmani ha rivelato che 5.000 figli di personalità pubbliche iraniane vivono all’estero e possiedono sui propri conti personali un importo superiore alla riserva monetaria della Banca Centrale (148 miliardi di dollari). Bahmani ha sottolineato che, di questi 5.000, solo 300 sono registrati come studenti, fingendo però d’ignorare la ragione per cui tutti gli altri si trovano all’estero.
È subito apparso l’hashtag «Dov’è vostro figlio?», che ha preso di mira numerosissimi responsabili dell’amministrazione Rohani. La faccenda si è ingigantita con la diffusione delle fotografie del matrimonio quasi principesco del figlio dell’ambasciatore iraniano in Danimarca con una designer (foto), che lasciano intravedere una vita sontuosa, ben lungi dalla frugalità predicata dal governo e dal clero.
Mentre l’accordo sul nucleare, JCPoA, firmato dalle amministrazioni Obama e Rohani, ha arricchito i sostenitori di quest’ultimo, la moneta iraniana si è svalutata del 60% rispetto al dollaro e il tasso di disoccupazione sfiora il 40%; una realtà per gli iraniani estremamente dura, ma che giova ai figli della classe dirigente.
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