Il 10 settembre 2018, prendendo la parola davanti alla Federalist Society a Washington, il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, ha annunciato il piano dell’amministrazione Trump contro la Corte Penale Internazionale (CPI) [1].
Creata dallo Statuto di Roma (1998), la CPI è un organo di giustizia universale deputato a perseguire i crimini di guerra e contro l’umanità. Dal 2010 la CPI giudica anche i crimini di aggressione e in futuro potrebbe anche perseguire i crimini ecologici.
Tuttavia, quest’istituzione non rispetta la separazione dei poteri, dal momento che ne fanno parte sia i magistrati sia l’Ufficio del Pubblico Ministero.
Non è riconosciuta dai Grandi Stati (Cina, Stati Uniti e Russia) principalmente perché trattasi di una giurisdizione sovranazionale.
A oggi la CPI ha aperto inchieste su fatti accaduti in Uganda (2004), Repubblica Democratica del Congo (2004), Repubblica Centrafricana (2004 e 2014), Sudan (2005), Kenya (2010), Libia (2011), Costa d’Avorio (2011), Mali (2013), Georgia (2016) e Burundi (2017).
Ha emesso condanne soltanto nei confronti di personalità africane. Per questa ragione numerosi Stati africani la considerano strumento del colonialismo europeo. Il Burundi ne è già uscito, il Sudafrica e il Gambia hanno avviato le procedure d’uscita.
Il primo Procuratore della Corte, Luis Moreno Ocampo, ha sfruttato la sua funzione per servire la NATO: ha pronunciato una requisitoria contro i dirigenti libici basata esclusivamente su articoli della stampa occidentale; in piena guerra ha altresì annunciato la falsa notizia dell’arresto e del trasferimento di Saïf el-Islam Gheddafi allo scopo di spezzare la resistenza libica all’Alleanza Atlantica. Tornato a fare l’avvocato, Luis Moreno Ocampo ha corrotto del personale della Corte per favorire i propri clienti.
Nel suo intervento, John Bolton, che si è opposto alla Corte sin dalla sua fondazione e ha firmato la lettera di ricusazione degli Stati Uniti, si è indignato per la possibile apertura di un’inchiesta su cittadini statunitensi.
Bolton, pur affermando di ritenere la Corte già morta, ha annunciato che gli Stati Uniti adotteranno misure contro i magistrati della CPI, per esempio vietando loro l’accesso agli USA e congelando i loro patrimoni. Ha anche ammonito che qualsiasi Paese estraderà cittadini statunitensi o parteciperà in qualunque modo alle azioni della Corte incorrerà nelle sanzioni USA.
[1] “John Bolton at the Federalist Society on US policy toward the International Criminal Court”, by John Bolton, Voltaire Network, 10 September 2018.
Restate in contatto
Seguiteci sui social network
Subscribe to weekly newsletter