Il 18 marzo la stampa internazionale ha riportato la dichiarazione del presidente della Commissione Difesa del senato russo, Viktor Bondarev (foto), secondo cui la Russia, in risposta all’installazione dello scudo antimissilistico statunitense in Romania, spiegherebbe una squadriglia di bombardieri Tu-22M3 e di missili Iskander-M all’aerodromo Gvardeiskoe in Crimea.

Le reti televisive rumene hanno subito ripreso la notizia, facendo riferimento esclusivamente alla versione del giornalista Radu Tudor e provocando una psicosi collettiva per un imminente attacco russo.

La base aerea russa di bombardamento ad ampio raggio si trova a Saratov, a 1.800 chilometri da Deveselu. Quindi lo scudo statunitense rientra già nel raggio d’azione dei Tu-22M3, che trasportano il missile Zirkon (raggio d’azione 1.000 chilometri, velocità 12.500 chilometri l’ora) e il missile Kinzhal (portata 2.000 chilometri, velocità 12.500 chilometri l’ora). Questi missili ipersonici possono essere lanciati dallo spazio aereo russo e non possono essere intercettati da alcuna difesa antiaerea o antibalistica al mondo.

Per attaccare i veri obiettivi NATO negli Stati dell’Europa Occidentale, il bombardiere Tu-22M3 è molto meglio posizionato a Saratov che in Crimea. Per posizionarsi in prossimità di obiettivi ipotetici invece, uno spostamento possibile si farebbe nell’enclave di Kaliningrad. Tutto questo fa parte delle astuzie della scienza militare elementare che Bondarev conosce molto bene, dato che due anni fa era colonnello generale e comandava l’aeronautica militare russa. La sua dichiarazione è un tranello in cui solo la Romania è cascata.

Infatti il giorno dopo, attraverso l’agenzia Interfax, il senato russo ha smentito il dispiegamento in Crimea di complessi missilistici Iskander-M e bombardieri a lunga gittata Tu-22M3.

Traduzione
Rachele Marmetti