Viktor Orbán, primo ministro ungherese, ha assunto la presidenza di turno del Consiglio europeo del secondo semestre 2024.

In un intervento pubblicato sul Financial Times [1], ha illustrato alla comunità imprenditoriale il proprio programma:

«Il nostro obiettivo è creare un ambiente favorevole agli affari, garantendo alle imprese l’accesso a un’energia sicura e a prezzi accessibili, nonché la possibilità di affrontare la concorrenza riducendo al minimo gli adempimenti amministrativi».
«La transizione verde ne è il principale esempio: l’Ue ha imposto i propri obiettivi, ideologicamente motivati, senza consultare in modo adeguato l’industria. Con i prezzi dell’energia da tre a cinque volte superiori a quelli degli Stati Uniti, le aziende europee stanno perdendo il vantaggio competitivo e sono costrette a destinare fondi al pagamento di servizi pubblici piuttosto che all’innovazione».
«Le aziende devono anche affrontare oneri fiscali sempre più pesanti. L’introduzione a gennaio dell’imposta globale sulle società dell’OCSE [Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico], annunciata come la più grande riforma fiscale dell’Ue, si è rivelata un fallimento disastroso. Sebbene circa 140 Paesi, tra cui tutti quelli dell’Ue, abbiano aderito all’accordo, concorrenti imprescindibili come Stati Uniti, Cina e India non l’hanno ancora adottato».

La presidenza ungherese ha pubblicato il programma dettagliato [2]..

Per quanto riguarda la politica estera, il fine è promuovere la pace tra Ucraina e Russia, basandosi sul vertice della Comunità politica europea (CPE) avviato da Emmanuel Macron.
Sul fronte del vicinato si concentrerà sull’integrazione dei Balcani. Per quanto riguarda l’Africa, è preoccupata dalle voci di una guerra regionale in Sahel e intende opporvisi. Affronterà i conflitti del Medio Oriente alla maniera degli Accordi di Abramo: sostituire le guerre con il commercio e, data la storia del Paese, presterà molta attenzione al ruolo della Turchia. L’Ungheria affronta le relazioni internazionali con la volontà di mantenere i migliori rapporti possibili sia con l’alleato militare, gli Stati Uniti, sia con i Paesi amici, Russia e Cina.

Per quanto riguarda la Difesa, la presidenza ungherese non mette in discussione l’ombrello nucleare statunitense e presterà particolare attenzione allo sviluppo dell’industria bellica d’avanguardia.

Questo articolo è l’editoriale di Voltaire, attualità internazionale n. 94 del 5 luglio 2024. Per saperne di più:
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Traduzione
Rachele Marmetti