Il presidente russo Vladimir Putin si rivolge alla nazione il 21 novembre.

La Russia ha schierato migliaia di soldati nordcoreani per difendere la regione di Kursk, attaccata ad agosto dai nazionalisti integralisti ucraini.
Per Washington è un’estensione della guerra contro i comunisti coreani e cinesi che conduce dal 1950, nonostante il cessate-il-fuoco, e ancor più un’estensione della guerra contro la Russia, che conduce attraverso gli ucraini dal 2022. Quindi il 19 novembre ha risposto facendo lanciare contro la Russia sei missili ATACMS (Army TACtical Missile System), a suo tempo consegnati a Kiev [1]. I missili erano diretti non solo contro l’oblast di Kursk, ma anche contro l’oblast di Bryansk, dove non sono riusciti a colpire un deposito di munizioni. Il 21 novembre Londra ha a sua volta deciso di far lanciare missili Storm Shadow forniti a Kiev. Tutti i missili alleati sono stati distrutti in volo dalla difesa aerea russa.

Mosca considera invece l’attacco di Kursk la continuazione della guerra segreta della Cia in Ucraina e di quella organizzata negli anni Cinquanta contro l’URSS, entrambe con il sostegno dei nazionalisti integralisti ucraini di Stepan Bandera.

Gli Occidentali non comprendono questi eventi perché:
• hanno dimenticato il sostegno di Beijing a Pyongyang;
• pensano erroneamente che Kursk e Bryansk siano in Ucraina;
• infine non sanno della guerra segreta in cui gli anglosassoni si allearono con gli ultimi nazisti (il che significa che non hanno nemmeno capito l’obiettivo dell’operazione militare speciale russa in Ucraina.

I missili ATACMS possono partire da lanciatori mobili HIMARS. I modelli più recenti hanno una gittata di 300 chilometri e volano a un’altitudine di 50 mila metri. Le ultime versioni dei missili Storm Shadow hanno una gittata di circa 400 chilometri. Nessuno di questi missili può raggiungere la Russia in profondità.

La Russia dispone di un’ampia gamma di risposte agli attacchi alleati.
• Può reagire per ritorsione sostenendo gli avversari degli anglosassoni su un altro teatro di battaglia; è ciò che ha fatto quando, a un bombardamento di un suo gasdotto da parte di Kiev, ha risposto guidando il 15 settembre un missile yemenita, che ha distrutto un oleodotto israeliano [2]; un evento cruciale che è stato nascosto dalla censura militare israeliana e ignorato dalla stampa occidentale.
• Il 19 novembre ha modificato la sua dottrina nucleare, dilatando l’opzione di una risposta nucleare.
• Infine può avvalersi della propria supremazia militare.
L’Ucraina ha annunciato che il 20 novembre Mosca ha lanciato un missile balistico a lunga gittata (cioè che dalla Russia può raggiungere gli Stati Uniti) RS-26 Rubezh. Ora sappiamo che si è trattato di altro.

Senza che ci sia consapevolezza da parte nostra, i campi di battaglia di Ucraina e Medio Oriente sono già unificati, e i neoconservatori statunitensi (gli straussiani), i sionisti revisionisti israeliani [3] e i nazionalisti integralisti ucraini [4] si sono nuovamente alleati, come durante la seconda guerra mondiale. Questi tre gruppi, storicamente legati all’Asse tripartita, auspicano uno scontro finale. Mancano all’appello solo i militaristi giapponesi del nuovo primo ministro Shigeru Ishiba.

Subito dopo il lancio di missili statunitensi ATACMS e ancor prima di quello dei missili Storm Shadow britannici, il presidente russo Putin ha firmato un decreto che promulga la nuova dottrina nucleare del Paese, già annunciata il 24 settembre [5]. Il decreto autorizza l’uso di armi atomiche in cinque nuovi casi:
1. Se si ricevono informazioni affidabili sul lancio di missili balistici verso il territorio della Russia o dei suoi alleati.
2. Se armi nucleari o altre armi di distruzione di massa colpiscono il territorio della Russia o dei suoi alleati, o se vengono utilizzate per colpire unità o istallazioni militari russe all’estero.
3. Se l’impatto di un nemico sul governo o sulle strutture militari russe è d’importanza critica, tale da comprometterne la capacità di attacco nucleare in rappresaglia.
4. Se l’aggressione alla Russia o alla Bielorussia con armi classiche rappresenta una seria minaccia alla loro sovranità e integrità territoriale.
5. Se si ricevono informazioni affidabili sul decollo o sul lancio di aerei strategici e tattici, missili da crociera, droni, veicoli ipersonici o altri veicoli volanti e sul loro attraversamento del confine russo.

Il 21 novembre, cioè dopo i lanci dei britannici, il presidente russo Putin ha tenuto un discorso televisivo [6] in cui ha rivelato che le forze armate russe avevano distrutto un centro militare-industriale ucraino, ma non avevano utilizzato un missile balistico classico RS-26 Rubezh, come annunciato dagli ucraini. Avevano invece testato un missile appartenente a una nuova generazione di armi ipersoniche: un missile Oreshnik a portata nucleare ma caricato convenzionalmente. Il missile è stato lanciato da Astrakhan (Mar Caspio) e mirato su una fabbrica di satelliti a Dnipro. La sua velocità, superiore a mach 10, non consente attualmente ad alcun esercito al mondo di intercettarlo. Cumula le capacità dei vecchi missili Iskander con quelle dei nuovi missili Kinjal, con velocità e manovrabilità ancora maggiori.

Il presidente Putin ha ricordato che la Russia, pur non essendovi obbligata, continua a rispettare il Trattato INF [Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty], dal quale gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2019 [7]. Il Pentagono, molto in ritardo dal punto di vista tecnico, ha di nuovo dispiegato missili a raggio intermedio in Europa e in Asia-Pacifico, come all’epoca della crisi degli euromissili; la Russia invece li produce ma non li dispiega. Putin ha poi messo in guardia gli Occidentali suggerendo ai civili di lasciare le zone pericolose che la Russia potrebbe colpire con missili Oreshnik, stavolta a carica nucleare.

È possibile che a questo discorso non seguiranno attacchi e che l’allocuzione di Putin avesse l’unico obiettivo di mostrare la superiorità militare russa sull’Occidente, del resto già ammessa a luglio dalla Commissione statunitense per la strategia di difesa nazionale, istituita dal Congresso in occasione della legge sulla programmazione militare del 2022 [8]. In tal caso l’unico effetto sarà di incrementare le vendite di armi russe.

Putin ordina la produzione in serie di nuovi missili ipersonici Oreshnik a portata nucleare.

In ogni caso il mondo non è mai stato così vicino a una guerra nucleare: mai prima d’ora ci sono state tante potenze nucleari, di cui una in netto vantaggio tecnico sulle altre.

Il 22 novembre il presidente Putin ha convocato gli sviluppatori di sistemi missilistici e i responsabili dell’industria dell’armamento [9]. Si è congratulato con loro per il successo di Oreshnik e ha chiesto di produrlo in serie.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1Biden Allows Ukraine to Strike Russia With Long-Range U.S. Missiles, Adam Entous & Eric Schmitt & Julian E. Barnes, The New York Times, November 17, 2024. «Ukraine Fired U.S.-Made Missiles Into Russia for First Time, Officials Say», Marc Santora & Eric Schmitt, The New York Times, November 19, 2024. «Biden approves Ukraine’s use of long-range U.S. weapons inside Russia, reversing policy», Ellen Nakashima & Michael Birnbaum & John Hudson & Alex Horton, Washington Post, November 17, 2024. «Ukraine fires U.S.-made ATACMS missiles into Russia for first time», Siobhán O’Grady & David L. Stern & Serhiy Morgunov & Missy Ryan, Washington Post, November 19, 2024.

[2La Russia arma Ansar Allah contro Israele in risposta all’armamento statunitense dell’Ucraina”, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 24 settembre 2024.

[3Il velo si squarcia: le verità nascoste di Jabotinsky e Netanyahu”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 23 gennaio 2024.

[4Chi sono i nazionalisti integralisti ucraini?”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 15 novembre 2022.

[6«Statement by the President of the Russian Federation», Kremlin, November 21, 2024.

[7La Casa Bianca prepara il ritorno degli euromissili, “L’affossamento Usa con la complicità dell’Europa”, di Manlio Dinucci , Il Manifesto (Italia) , Rete Voltaire, 24 ottobre 2018 e 2 febbraio 2019. . « Réfutation de la propagande russe en ce qui concerne le traité FNI et chronologie », États-Unis (Department of State) , Réseau Voltaire, 30 juillet 2019. « Contre-argumentation aux 5 mythes russes déconstruits par l’Otan », Ministère russe des Affaires étrangères, Réseau Voltaire, 30 novembre 2021.

[8«Report of the Commission on the National Defense Strategy», Rand Corporation, July 2024. «Not Prepared for Major War: Commission Slams US Defense Strategy», Chris Gordon, Air and Space Forces Magazine, July 29, 2024. «We face unprecedented peril. The Pentagon and Congress must change their ways», Robert Gates, Washington Post, September 24, 2024.