Mentre dodici stati dell’America latina hanno appena iniziato un processo d’integrazione economica e politica a fine di costituire la Comunità sud-americana delle nazioni, il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez Fria, risponde alle nostre domande. Riavvicinandosi ai sogni del Libertador Simon Bolivar, e rinforzato dall’esperienza cubana, apre fronti multipli contro la dominazione degli Stati-Uniti, nei campi culturali, energetici e finanziari.
L’8 di dicembre 2004 in Perù, dodici stati d’America Latina hanno firmato la Dichiarazione di Cuzco con la quale hanno creato una Comunità sud-americana delle nazioni. Questa organizzazione raggruppa gli Stati del mercato comune del cono sud, il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) e quelli della Comunità andina (Bolivia, Colombia, Equador, Perù e Venezuela), ma anche il Cile, la Guyana e il Surinam. Si tratta di costituire a termine un insieme allo stesso tempo economico e politico, capace di difendere le popolazioni di fronte agli appetiti statunitensi. Questo progetto trova la sua origine intellettuale e emozionale nel sogno epico del “libertador” Simon Bolivar. È stato portato dal presidente venezuelano, Hugo Chávez Frias, il quale ha rianimato l’anima bolivariana non solo nel suo paese ma in tutto il continente.
Domanda : Lei afferma come elemento chiave del suo programma politico, la necessità ineluttabile di un processo d’integrazione, della costruzione di una grande patria latino-americana dal Rio Grande alla Terra di Fuoco.
Hugo Chávez Frias : Esistono tanti sogni quando parliamo dell’integrazione latino-americana. Ma, noi, sappiamo che questo sogno è possibile. Un’utopia realizzabile. Credo che sia giunto il momento di realizzare questo sogno. Andiamo avanti verso questo obiettivo scegliendo di prendere varie direzioni, aprendo diversi fronti. E credo che nessun altro sogno possa realizzarsi senza il passaggio per un processo d’unione-latina.
Domanda : Tuttavia, alcune organizzazioni sono già entrate nella Storia, in particolare ALALC, ALCAN e Mercosur. Ora Cucso ha creato la Comunità sud-americana di nazioni alla quale è ormai necessario dare un contenuto.
Hugo Chávez Frias : La Comunità sud-americana delle nazioni è un passo importante : non importa se avanziamo solo di un millimetro su questa strada, l’importante è che sia nella direzione giusta. È meglio procedere così che avanzare a marcia forzata in una direzione sbagliata. Teniamo la rotta verso il futuro, bussola e mappa in mano, portiamo avanti i nostri ideali superando ogni ostacolo. A volte il vento è molto forte e non possiamo andare avanti e a volte dobbiamo anche far retromarcia, ma quello che conta è non cambiare la rotta. Il tempo impiegato per arrivarci non importa. Abbiamo fatto un passo in questa direzione e questa direzione è giusta.
Per esempio, la forma e il contenuto dei discorsi pronunciati in questi vertici sono cambiati. Prima, quando arrivavo, la gente diceva : “Ecco quel pazzo di Chàvez”. Mi ricordo che durante uno di questi primi vertici nei quali eravamo presenti, intervenni io, e poi intervene Fidel [Castro]. In seguito, Fidel mi ha mandato un bigliettino sul quale diceva : “Chàvez, non sono più l’unico diavolo di queste riunioni”. Abbiamo un progetto d’integrazione, per i popoli e per i lavoratori. Non potranno staccarsi da noi, perché siamo uniti. Abbiamo un progetto, una strategia e mille tattiche, mille reggimenti all’offensiva. Nessuno potrà fermare questo slancio rivoluzionario che colpisce questi territori.
Ora, occorre dare forma a questo movimento internazionale, è urgente perché l’aggressione alla quale Cuba ha resistito e continua a resistere da più di 40 anni è sempre questione di attualità.
Le aggressioni di cui è vittima il Venezuela da più di 5 anni e alle quali resiste, saranno ugualmente lanciate contro ogni governo o paese che cerca di distaccarsi dall’Impero.
Domanda: Tuttavia, la costruzione della grande patria latino-americana che avete di nuovo portato sulla scena politica è un sogno così grande che molti latino-americani, particolarmente quelli del sud del continente, non osano ancora immaginare. Ci sono alcuni governi progressisti che lo accennano in un discorso convenuto. Sarebbe interessante per i nostri lettori di iscrivere questo sogno bolivariano nell’ambito di un’agenda politico concreto.
Hugo Chàvez Frias : Impariamo tante cose. Il popolo impara queste cose. E abbiamo capito che la tecnica deve servire la politica. La politica deve essere la regina, al di là della tecnica e dell’economia. È da qui che nasce l’idea di Petrosur, Petroamerica, o Petrocaribe. Immaginate l’aggiunto del potenziale petrolifero che possiede il Messico a quello dell’Argentina, del Venezuela, della Bolivia e della Colombia. In tutti questi paesi, c’è del petrolio, in più o meno grande quantità, così come c’è anche il gas naturale. Cuba possiede anche molto petrolio. Fidel dice che vuole entrare nell’OPEP.
Domanda : Abbiamo visto che per voi la via dell’avvicinamento passa dall’integrazione economica secondo il modello simile a quello dell’Unione Europea.
Hugo Chàvez Frias : Abbiamo proposto la creazione di una Banca centrale latino-americana. Dove sono le riserve del Venezuela? Nelle banche del Nord in oro, dollaro, euro. Ma anche un Fondo monetario latino-americano. Vogliamo uscire dal Fondo monetario internazionale. Però in tutto il continente, ci sono solo Cuba e il Venezuela che accettano questa proposta. E visto che Cuba non è nel Fondo monetario internazionale, ci siamo solo noi.
Ma non si tratta solo di questo. Abbiamo anche delle proposte concrete per frenare il dominio imperialista sul piano culturale, difatti, proponiamo una televisione del Sud. È un progetto concreto sul quale lavoriamo da tre anni e che è sul punto di vedere la luce. E infine, l’ALBA (Alternativa bolivariana per l’America), un’integrazione basata sulla cooperazione e non sulla concorrenza, che tiene conto delle frange di popolazione le più minacciate e che si appoggerebbe sulle basi di uno sviluppo endogeno, come nella nostra Costituzione Bolivariana. Tutti questi sogni sono possibili. E’ necessario osare.
Traduzione de Ernesto Carmona, http://www.comedonchisciotte.org
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