Per tentare di rovesciare i pronostici, che danno per favorito alle prossime elezioni legislative del 9 aprile il generale Benny Gantz, il primo ministro israeliano uscente Benjamin Netanyahu si è alleato con i razzialisti di Otzma Yehudit (Potere Ebraico) [1].
I sondaggi dicono che il generale Benjamin (“Benny”) Gantz, che si è alleato con altri due ex capi di stato-maggiore e con il centrista Yair Lapid, potrebbe battere il Likud di Netanyahu.
Otzma Yehudit è l’erede dell’organizzazione terrorista statunitense del rabbino Meir Kahane (la Jewish Defense League) che, come il nazismo, vorrebbe instaurare una gerarchia tra le razze umane, sebbene con un diverso ordine, nonché vietare le relazioni sessuali inter-razziali ed espellere i «nemici della nazione» d’Israele, un eufemismo per designare gli arabi.
La stampa statunitense ha reagito molto duramente all’alleanza di Netanyahu con Otzma Yehudit, ricordando che influenti rabbini hanno paragonato il kahanismo al nazismo. Vediamo se l’AIPAC (la lobby USA filo-israeliana), al congresso di marzo, dunque in piena campagna elettorale israeliana, riceverà Netanyahu.
[1] Il termine razzialismo fu introdotto da Joseph Arthur Gobineau (1816-1882), che scrive di “razzialismo evoluzionista” per significare che gli uomini sono di valore ineguale perché appartengono a razze ineguali. Per Pierre-André Taguieff, sociologo francese odierno, mentre il razzismo è un pregiudizio alla base di determinati comportamenti, il razzialismo fa riferimento alle teorie scientifiche sulla differenza tra le razze e vede le razze come creatrici della storia. Ndt.
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